COREA DEL NORD. Il commercio di Pyongyang dipende al 95% da Pechino

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Un nuovo studio mostra che la dipendenza commerciale della Corea del Nord dalla Cina ha raggiunto il 95% e che il suo portafoglio commerciale è stato completamente riorganizzato. Le prime cinque importazioni ed esportazioni nordcoreane nel 2017, quando la comunità internazionale ha inasprito le sanzioni economiche, sono oggi sostanzialmente inesistenti nel suo commercio estero. 

Stando a quanto riporta Hankyoreh, vista la chiusura del confine per Covid-19, il commercio tra Corea del Nord e Cina in gennaio e febbraio, pari a 210 milioni di dollari, è sceso del 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Il 6 maggio, la Korea International Trade Association, Kita, ha pubblicato un rapporto sui 10 principali partner commerciali e beni della Corea del Nord nel 2019. Si evince che la dipendenza commerciale del Nord dalla Cina è salita al 95,2% lo scorso anno. Si tratta della cifra più alta mai registrata, in aumento rispetto al 91,7% del 2018.

Anche il volume degli scambi commerciali della Corea del Nord con la Cina è aumentato del 15,3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 2,84 miliardi di dollari, 2,59 miliardi di dollari di importazioni e 215 milioni di esportazioni. Il commercio estero totale della Corea del Nord lo scorso anno è stato pari a 2,95 miliardi di dollari. È in aumento dell’11% rispetto al 2018, anno in cui il commercio nordcoreano era al punto più basso degli ultimi 20 anni.

Le prime cinque esportazioni della Corea del Nord nel 2017 sono state il carbone, il minerale di ferro, i prodotti tessili, la maglieria e i prodotti marini, mentre le prime cinque importazioni sono state il carburante, l’elettronica, i macchinari, le automobili e l’acciaio. Da quando sono entrate in vigore le sanzioni più severe, tuttavia, la percentuale di queste importazioni ed esportazioni è scesa sostanzialmente allo 0%. Nel 2019, le principali esportazioni della Corea del Nord sono state costituite da orologi (18,8%, 49 milioni di dollari), ferrosilicio (11,3%), parrucche (11,2%), attrezzature e modelli da laboratorio (6,3%) e tungsteno (4,8%), mentre le principali importazioni sono state costituite da olio di soia (4,5%, 120 milioni di dollari), prodotti tessili (3,5%), riso (2,9%), grano (2,9%) e componenti per orologi (2,6%). Ciò costituisce una trasformazione totale del portafoglio commerciale della Corea del Nord, con la maggior parte di queste merci scambiate con la Cina.

La Corea del Nord ha avuto 62 partner commerciali l’anno scorso, in forte calo rispetto ai 115 paesi con cui ha scambiato nel 2018. Dopo la Cina, i principali partner della Corea del Nord sono stati la Russia (1,6%), il Brasile (0,7%), l’India (0,4%) e il Costa Rica (0,3%).

Graziella Giangiulio