COREA DEL NORD. È crollata l’economia del carbone nordvietnamita

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La sospensione cinese di importazioni di carbone sta continuando da più di quattro mesi, e questo fatto sta rendendo sempre più povero il circuito economico legato all’industria del carbone.

La Cina, riporta Daily Nk, ha rafforzato la sua partecipazione alle sanzioni dell’Onu contro la Corea del Nord, bloccando l’importazione di carbone, causando la perdita del posto di lavoro per centinaia di operai appartenenti alle società commerciali di Sunchon. Inoltre, il potere d’acquisto locale è diminuito, insieme alla perdita di posizioni nel settore della logistica e della circolazione del denaro.

A quattro mesi dall’inasprimento della sanzioni da parte di Pechino, la Corea del Nord è in una crisi di guerra. Centinaia di operai delle miniere di carbone appartenenti a decine di società commerciali hanno perso i loro posti di lavoro e sono stati spinti nel baratro di una crisi economica pericolosa.

Molti residenti locali vivevano dell’indotto economico legato al settore minerario, chiudendo l’uno, il secondo è crollato. 

Le imprese locali che una volta si sono basate sull’industria dell’esportazione di carbone, inclusi ristoranti, lavaggi di autoveicoli e fornitori di carburanti, hanno tutti subito lo stesso destino e la circolazione del denaro si è interrotta, causando disorientamento.

Come effetto collaterale, il prezzo del carbone acquistato per il consumo domestico (soprattutto come fonte di combustibile per la casa e il riscaldamento) è diminuito, causando ulteriori perdite per le società di esportazione di carbone.

Le aziende di carbone che avevano il 10 per cento dei loro profitti derivanti dall’esportazione di carbone hanno sospeso la produzione o producono solo piccole quantità di minerale, in quanto le società commerciali, i mercati e i residenti sono stati tutti colpiti dalla crisi.

Anche se l’economia locale è in gravi difficoltà, le autorità nordcoreane non stanno al momento facendo passi decisi per affrontare la questione. Il carbone prodotto alla miniera di carbone a stato naturale di Sunchon City continua ad essere inviato alla centrale termica di Pyongyang, indipendentemente dalla sospensione delle esportazioni di carbone.

Secondo il giornale, i residenti sperano con impazienza che le esportazioni di carbone riprendano, ma le autorità affermano che non ci sono problemi, finché le imprese statali rimangono operative. Questo approccio sta causando le prime proteste da parte dei residenti che invece vedono le risorse della nazione versate solo nello sviluppo delle armi. Il commercio di carbone tra la Corea del Nord e la Cina era in piena espansione nel porto di Rizhao nella provincia di Shandong, dove i regolamenti erano stati relativamente allentati, inoltre anche il contrabbando di carbone è difficile in questa regione a causa di procedure doganali rafforzate.

Antonio Albanese