COREA DEL NORD. Perché Pyongyang ha lanciato il suo Musudan?

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Alla fine Pyongyang ha scelto di lanciare un missile. Quella della Corea del Nord sembra una provocazione a bassa intensità, comunque. Ha lanciato, riporta Yonhap, un missile balistico a raggio intermedio, Irbm, proprio per vedere come la nuova amministrazione statunitense risponderà evitando però di provocare troppo Washington.

La Corea del Nord ha lanciato, infatti, un missile balistico, probabilmente un Musudan, dalla base aerea di Banghyon nella provincia occidentale del Nord Pyongan. Il missile ha volato per circa 500 chilometri prima di cadere in mare. La lunghezza del suo volo indica che non si è trattato di un missile balistico intercontinentale, Icbm, secondo lo Stato Maggiore sudcoreano. Stando ai dati dello Stato Maggiore di Seul, il missile è stato lanciato ad un angolo molto ripido, ha raggiunto l’altezza di 550 km e poi è volato per circa 500 km prima di inabissarsi in mare.

La base di Banghyon è lo stesso luogo da cui la Corea del Nord ha testato altri missili Musudan il 15 e il 20 ottobre 2016. L’anno scorso, Pyongyang ha testato un totale di otto missili Musudan che si crede siano in grado di raggiungere la base Usa di Guam.

Il lancio del Musudan, che fino ad oggi ha avuto successo, ha visto il missile volare per circa 400 km, ben al di sotto della sua portata massima; questa distanza di volo inferiore è stata causata dall’alta angolazione del lancio, scelta dalla Corea del Nord per non violare lo spazio aereo del Giappone.

Allora, il Pentagono confermò, dopo il lancio, che il missile aveva raggiunto una latitudine superiore ai 1.000 chilometri.

Pyongyang ha probabilmente scelto di lanciare un Irbm questa volta, invece di un Icbm in grado di colpire la terraferma degli Stati Uniti, al fine di non inimicarsi eccessivamente la nuova amministrazione Donald Trump, afferma lo Stato Maggiore di Seul, e nell’attesa di vedere quali misure si appresta a prendere l’Amministrazione Trump.

Secondo l’Istituto per la strategia di sicurezza nazionale di Seul: «La Corea del Nord è ben consapevole del fatto che non avrà nulla da guadagnare se effettua un test Icbm prima che Trump delinei la sua politica nei confronti del regime. Da qui il lancio di un missile a medio raggio».

Il lancio del missile, poi, si inserisce pienamente nelle minacce lanciate in occasione delle esercitazioni congiunte tra Usa e Corea del Sud, Resolve Key e Foal Eagle previsto a marzo 2017.

Pyongyang ha da tempo definito simili esercitazioni come una prova generale per l’invasione del Nord, nonostante Seoul e Washington abbiano ribadito la loro natura difensiva.

Sottolineando che il lancio del missile è avvenuto in mezzo alle posizione  negli Stati Uniti per la necessità di un attacco preventivo contro  la Corea del Nord, i militari di Seul sono rimasti cauti: «La Corea del Nord ha condotto un test di un motore per razzo che potrebbe alimentare un missile Icbm e il suo leader Kim Jong-un ha detto nel suo discorso annuale di Capodanno che i preparativi del Nord per il lancio di un missile intercontinentale hanno raggiunto la fase finale. Detto questo, il Nord può effettuare comunque un test con un Icbm nei prossimi mesi».

A livello politico il ministero degli esteri di Seul ricorda che:«Questo dimostra la natura irrazionale del regime di Kim Jong-un, che è fanaticamente ossessionato dallo sviluppo nucleare e missilistico. Le ripetute provocazioni di Pyongyang dovrebbero solo rafforzare la determinazione della comunità internazionale di arrivare alla denuclearizzazione della Corea del Nord».

Graziella Giangiulio