COREA DEL NORD. Calano i prezzi delle mascherine anti COVID19

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Gli Stati Uniti hanno offerto la loro assistenza alla Corea del Nord per affrontare l’epidemia di coronavirus.

L’offerta è stata resa pubblica da Robert Destro, assistente segretario di stato per la democrazia, i diritti umani e il lavoro: «Sappiamo che la Corea del Nord è una società molto chiusa. Le informazioni sono molto difficili da ottenere (…) So che il nostro governo ha contattato la Corea del Nord, l’Iran e la Cina, tutti, e ha detto: “Guardate, nella misura in cui possiamo essere utili, cercheremo di essere utili e fornire assistenza” (…) L’abbiamo fatto in molte occasioni», riporta Yonhap.

La Corea del Nord non ha ancora segnalato alcuna infezione da coronavirus, ma il Paese è in isolamento virtuale e ha imposto alla popolazione di indossare mascherine e a rafforzare l’igiene personale come misura precauzionale contro la malattia.

Pyongyang ha registrato una breve carenza di maschere facciali all’inizio di febbraio, ma si è ripresa rapidamente, riporta Daily NK. Mentre la domanda di maschere facciali nel Paese è aumentata significativamente nell’ultimo mese, la Corea del Nord ha evitato lo stesso livello di penuria della Corea del Sud. La ragione del rapido rimbalzo è da ricercare nel fatto che i nordcoreani hanno lasciato che il mercato gestisse l’offerta e la domanda di maschere facciali di cotone.

Anche i prezzi delle maschere facciali nel paese sono diminuiti nelle ultime settimane. Una sola maschera facciale in Corea del Nord è costata 4000 Kpw prima dell’epidemia di Covid-19 ed è salita a 6000 Kpw a fine gennaio. Ora il prezzo di una maschera singola è sceso a 2000 Kpw da quando le forniture di maschere facciali hanno iniziato a inondare il mercato a metà febbraio. 

Nel frattempo, poi, il riso importato dalla Cina è diminuito di prezzo ed è ora a 5240 Kpw (in aumento comunque rispetto ai 4.200 Kpw di inizio gennaio). Il prezzo dello zucchero è passato da una media di 1100 Kpw al chilogrammo a 5.600 Kpw.

Il calo dei prezzi dei prodotti può essere spiegato dall’aumento delle scorte interne di questi beni in seguito all’interruzione degli scambi, sia statali che privati, tra la Corea del Nord e la Cina.

Antonio Albanese