Consiglio europeo e istituti di credito

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UE – Bruxelles. Nella sessione del 13 e 14 dicembre, il Consiglio europeo ha approvato una serie di scadenze per attuare il completamento dell’Unione economica e monetaria, continuando a puntare su una maggiore integrazione e collaborazione tra gli Stati membri. I volani di questo processo saranno l’implementazione di una nuova governance economica rafforzata, l’adozione del meccanismo unico di vigilanza e le nuove direttive in tema di risanamento del settore bancario e sulla garanzia dei depositi. Sarà tuttavia il Consiglio europeo di giugno ad esaminare gli aspetti coordinativi delle riforme nazionali, conferendo dimensione sociale all’unione economica e monetaria, nonché vagliando la fattibilità e le modalità contrattuali concordate. 

In tal senso, il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy e il rappresentante della Commissione europea Barroso, insieme ai presidenti della Bce e dell’Eurogruppo, hanno quindi approntato un’agenda, dove il Consiglio prenderà spunto dal Piano ad opera della Commissione, contenente una dettagliata analisi annuale di crescita corredata dai relativi aspetti giuridici. Stando alle conclusioni del Consiglio, il processo di completamento dovrà informarsi al quadro istituzionale e giuridico dell’Unione, mantenendo un alto grado di trasparenza nei confronti degli Stati membri fuori dall’eurogruppo e dunque esclusi dal costituendo meccanismo unico di vigilanza. Urgente è stata altresì ritenuta l’integrazione del quadro finanziario europeo, onde contribuire al ripristino della normale erogazione di prestiti all’economia, migliorando la competitività e permettendo di attuare gli aggiustamenti macroeconomici auspicati.

Il meccanismo di vigilanza unico, andrebbe pertanto inteso come un avanzamento qualitativo rispetto all’acquisizione di un quadro finanziario integrato. In questo settore tuttavia, saranno i colegislatori del Consiglio a dover approvare, prima della sessione del prossimo giugno, le proposte di direttive sul risanamento e la risoluzione della crisi nel settore bancario e la garanzia dei depositi. L’ideale in questo settore, sarebbe allora il raggiungimento di un accordo in seno al Consiglio entro il prossimo marzo, per dare modo agli Stati membri di recepirne in via prioritaria le indicazioni.

L’intenzione è quella di interrompere l’attuale circolo vizioso tra stati ed istituti bancari. Una volta istituito un efficace meccanismo unico di vigilanza, il meccanismo europeo di stabilità avrà infatti facoltà, sulla scorta di una decisione ordinaria, di ricapitalizzare direttamente gli istituti bancari, purché nel rispetto del Mercato unico. Un’innovazione che permetterà l’assoggettamento di un qualsiasi istituto bancario ad una risoluzione dell’Unione, cercando di mediare tra stabilità finanziaria e tutela dei contribuenti, senza implicazioni di bilancio, bensì mediante prelievi postumi nel settore finanziario.