Betancourt e le FARC

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COLOMBIA – Bogotà 08/05/2016. Ingrid Betancourt, che da prigioniera ha trascorso 6 anni e mezzo come prigioniera delle Farc, ha detto il 5 maggio che la Colombia ha bisogno di unità per superare la “disumanizzazione” portata da cinque decenni di conflitto armato.

La Betancourt, che ora vive a Londra ed è stata in Colombia l’ultima volta sei anni fa, ha partecipato ad un forum organizzato dalla Fondazione del Buon Governo e dalla Camera di Commercio di Bogotà. «Più di una vittima, sono un sopravvissuto di un processo di disumanizzazione», ha detto l’ex candidato presidenziale colombiano, raccontando alcuni degli episodi più drammatici della sua prigionia (2002-2008) nella giungla. Betancourt ha detto che l’esperienza le fece vedere che prigionieri e carcerieri erano «vittime di disumanizzazione»; ha poi aggiunto che il processo di pace in corso tra il governo e le Farc ha un “effetto positivo” sul come i colombiani pensano e parlano del conflitto armato: «È tempo per tutti noi di abbracciarci l’un con l’altro perché non dobbiamo mai cessare di essere una famiglia colombiana», ha detto Betancourt.