Cloud tricolore

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ITALIA – Roma 09/02/2014. La Commissione Europea ha definito un insieme di piani d’azione, “Europa 2020”, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo produttivo e sociale del Paese.

Tra le diverse iniziative vi è  l’Agenda Digitale che nasce dal tentativo di sfruttare il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, al meglio.

L’Agenda Digitale, permette di ottenere vantaggi sociali ed economici per il futuro grazie a un mercato unico del digitale, per famiglie e imprese, basato su Internet veloce con applicazioni capaci di “interagire e funzionare con altri prodotti o sistemi, senza alcuna restrizione per l’accesso o le implementazioni”.

Il continuo aumentare delle richieste dei servizi informatici necessari per soddisfare il singolo utente e garantire un’ elevata qualità in ambito di  sicurezza, di affidabilità per la conservazione e la gestione dei dati pubblici, nelle Pubbliche Amministrazioni, ha portato  all’uso della virtualizzazione come tecnica di memorizzazione.

Nasce per questo, un nuovo tipo di tecnologia: il Cloud Computing, la nuvola delle reti informatiche.

Anziché sul PC, i software e i dati  vengono installati e memorizzati direttamente sulla rete, on-line. Il Cloud Computing si basa sul concetto di “Web Application”, vale a dire applicazione su web.

Il Cloud porta ad un aumento della capacità di storage ed elaborazione, ma in particolare i dati transitano da singole macchine indipendenti, a posizioni unificate e centralizzate.L’utente può richiedere i servizi (banda, applicazioni) autonomamente, senza l’intervento dei gestori dell’infrastruttura o dei service provider.

È uno strumento essenziale per il rinnovamento e lo snellimento strutturale della Pubblica Amministrazione e per lo sviluppo del mercato digitale, in generale.

Questa nuova tecnologia porta ad ottenere maggior ottimizzazione delle risorse e contenimento dei costi, ma soprattutto permette all’utente di sfruttare il servizio per il tempo necessario di cui ne ha bisogno e in ogni dove.

I suoi vantaggi non sono pochi. La tecnologia Cloud offre maggiore flessibilità, consente agli utenti di usufruire di una più mobilità, rende più agile l’intera gestione dell’IT da parte di un’azienda, dalle operazioni di Backup alla gestione di un CED (Centro dati).

Non vi sono costi eccessivi di manutenzione delle infrastrutture IT. Con un servizio Cloud si acquista solo quello di cui si usufruisce. Si riducono sprechi di risorse e di conseguenza la spesa. Le risorse informatiche necessarie per i servizi richiesti possono essere condivise con altri soggetti che hanno le stesse esigenze.

Con il Cloud Computing, si evitano problemi di interruzione del servizio. Questo significa che se si dovesse verificare un guasto ad un singolo nodo, si continua ad avere comunque funzionalità. I tempi di ordinazione, realizzazione, installazione e configurazione sono estremamente ridotti. Così come i costi di manutenzione e riparazione.

A fronte di questi vantaggi, questa nuova tecnologia presenta però dei dubbi e delle problematiche. Nel momento in cui persone e organizzazioni sfruttano i vantaggi di velocità e risparmi economici del Cloud Computing, rimangono i timori relativi alla sicurezza e disponibilità dei Cloud. 

Uno dei problemi principali a cui si deve far fronte, riguarda la privacy e la sicurezza dei dati personali e sensibili di un’Azienda. Questa perplessità è legata alla loro riservatezza e alla loro legalità. Manca ancora un quadro normativo aggiornato  in tema di privacy e  anche in ambito civile e penale che tenga conto di tutte le novità introdotte dal Cloud Computing che sia in grado di offrire adeguate tutele nei riguardi dell’elaborazione e conservazione dei dati.

Conformità e regolamentazioni sono un fattore chiave in fatto di privacy dei dati nell’era del Cloud Computing. La principale responsabilità per i professionisti della sicurezza è il dover essere a conoscenza delle norme di cui necessitano per poi poterle applicare. I  fornitori di servizi che gestiscono questi datacentre sono esperti in data security, e la sicurezza rientra nelle loro responsabilità. La Pubblica Amministrazione o l’Azienda, titolare del trattamento dei dati personali, deve designare il fornitore dei servizi cloud “responsabile del trattamento dei suoi dati”.

In questo scenario è necessario stabilire degli SLA (service level agreement) efficaci. A causa della natura dinamica del Cloud, la valutazione delle condizioni deve essere eseguita più frequentemente, rispetto a quello di un contesto tradizionale. 

Mentre le organizzazioni sviluppano conoscenze per migliorare la loro comprensione e le esigenze in materia di sicurezza dei dati, i fornitori di Cloud a loro volta dovranno essere capaci di fornire un servizio personalizzato, supportato da uno SLA che allontana le preoccupazioni e la presenza di una  Governance, può portare ad una gestione sia a livello organizzativo, sia ad una diminuzione di rischi di tipo legali e tecnologici.

Il panorama dei servizi di Cloud Computing è piuttosto ampio e variegato. Rappresenta dunque,  un modello che offre l’opportunità di ottimizzare l’uso delle risorse informatiche e delle infrastrutture. Può creare le condizioni per lo sviluppo e l’innovazione, permettendo al tempo stesso di ridurre i costi, migliorando i tempi di risposta.

Il nostro Paese, nonostante l’interesse, è oggi ancora indietro nell’adozione del cloud, con tassi di crescita assestati sull’11% . Ben lontani da quelli delle economie più evolute e ancor di più dai Paesi emergenti, dove si registrano tassi di crescita fino a tre volte più veloci di noi.Il confronto con i Paesi esteri vede crescere il divario di digitalizzazione, anche se non mancano i segnali di un cambiamento in atto attraverso percorsi evolutivi possibili.

L’aspetto più significativo di questa trasformazione non è tanto l’implementazione di nuove tecnologie e sperimentazioni quanto piuttosto una  mancata visione e una spinta verso il cambiamento sia dal punto di vista  organizzativo che di processo.
Un cambiamento del modo di lavorare delle persone dagli strumenti di lavoro, investendo processi, relazioni e modelli decisionali. Questa evoluzione introduce in azienda i principi dell’agilità, ovvero la velocità di risposta alle esigenze delle linee di business; della virtualità, che consiste nel rendere disponibili alle persone, in qualunque luogo si trovino, informazioni e strumenti di lavoro;   la possibilità di condividere informazioni e processi con fornitori, clienti e partner; e dalla personalizzazione, che consiste nella possibilità di creare ambienti e condizioni di lavoro personalizzati e flessibili.

Cloud: capacità di realizzare un piano che crei una strada verso la trasformazione.

Una crescita di consapevolezza nel suo utilizzo.