CIPRO. I turchi fanno già valere le loro pretese: droni e navi a tutela dell’accordo libico

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Il Gabinetto dei Ministri della Repubblica Turca di Cipro del Nord ha approvato l’uso della base aerea di Getchitkale nel nord-est dell’isola per lo spiegamento dei droni di attacco Bayraktar-TB2 delle forze armate turche, riportano fonti social media. «I droni sosterranno le pretese dei turchi per lo sviluppo e l’estrazione di energia sulla piattaforma continentale cipriota», prosegue l’account Telegram. I turchi avrebbero già schierato i primi droni nella base.

Nelle stesse aree contese, intanto, le navi della marina turca hanno intercettato una nave da ricerca israeliana nelle acque cipriote, su cui Ankara rivendica la giurisdizione, costringendola a lasciare l’area in una mossa che potrebbe avere un impatto negativo sull’ambizioso progetto israeliano di trasportare il gas naturale in Europa.

Citando fonti israeliane Press Tv, canale iraniano, riporta che l’evento si è verificato due settimane fa quando navi turche si sono avvicinate al Bat Galim,  nave dell’Israel Oceanographic and Limnological Research institution. Gli ufficiali della marina turca hanno contattato via radio la nave israeliana e hanno chiesto di conoscere i suoi affari nella zona, e poi le hanno ordinato di andarsene. La nave israeliana non ha avuto altra scelta che conformarsi e partire, riporta Channel 13. La nave israeliana stava conducendo ricerche in coordinamento con i funzionari ciprioti e il governo cipriota.

Nell’ultimo anno, la Turchia ha inviato navi militari e navi da trivellazione per cercare il petrolio greggio nelle acque. Recentemente, sono aumentate le tensioni tra Turchia, Grecia e Cipro per quanto riguarda i giacimenti di gas scoperti nel Mediterraneo orientale e l’accordo con ilGNA di Sarraj ha ulteriormente acutizzato la crisi.

In un’intervista con Reuters a settembre, il presidente turco Tayyip Erdogan ha accusato i greco-ciprioti di cercare di privare Cipro Nord dei suoi diritti. Cipro, membro dell’UE, e la Turchia hanno discusso per anni sulla proprietà dei combustibili fossili nel Mediterraneo orientale, dove Ankara afferma che i turco-ciprioti hanno diritto a una parte delle risorse. Le tensioni sono nuovamente aumentate il mese scorso, quando la Turchia ha firmato accordi con il GNA della Libia sui confini marittimi e sulla cooperazione militare nel Mediterraneo.

Erdogan ha detto che l’accordo marittimo con la Libia, che traccia un confine tra i due paesi del Mediterraneo orientale, ricco di energia, vicino all’isola greca di Creta, è in linea con il diritto internazionale.

Channel 13 ha poi aggiunto che le tensioni potrebbero influire negativamente sul progetto israeliano di convogliare il gas naturale in Europa. Il gasdotto dovrebbe passare attraverso le acque territoriali di Cipro e della Grecia.

Un funzionario dell’ambasciata israeliana ad Ankara è stato convocato la settimana scorsa per essere avvertito che il gasdotto richiede l’approvazione della Turchia, dal momento che deve passare attraverso la zona economica della Turchia. Ankara, che non ha legami diplomatici con la Cipro greca, ha promesso di impedire quella che considera una mossa unilaterale dei greco-ciprioti per rivendicare risorse offshore. Si dice che alcune aree della zona marittima offshore di Cipro rientrano in quello che Ankara chiama il territorio della Cipro turca.

Israele ha firmato un accordo multilaterale per il progetto dell’oleodotto del Mediterraneo orientale con Grecia, Italia e Cipro e anche l’Unione europea sostiene il progetto. Israele è già “in causa” con il Libano per lo sfruttamento delle risorse energetiche del Mediterraneo.

Lo scorso febbraio, Israele ha descritto come “molto provocatoria” una gara d’appalto libanese per progetti in due dei 10 blocchi offshore del paese arabo nel Mar Mediterraneo.

Israele stesso ha da tempo sviluppato una serie di giacimenti di gas offshore contesi nel Mar Mediterraneo, con il giacimento di gas Tamar con riserve comprovate di 200 miliardi di metri cubi che già producono gas, mentre il più grande giacimento, il Leviathan, dovrebbe entrare in funzione nei prossimi mesi.

Graziella Giangiulio