CINA. Urumqi isolata per Coronavirus

410

Urumqi, capitale della regione cinese dello Xinjiang, è entrata in isolamento improvviso il 16 luglio dopo aver confermato un nuovo paziente locale di Covid-19 e tre casi asintomatici.

La città che conta 3,5 milioni di abitanti, ha chiuso la sua unica linea della metropolitana giovedì sera e ha limitato gli arrivi e le partenze in aeroporto. Ci sono state scene di panico nei supermercati, secondo i post sui social media.

«Taglieremo decisamente i canali di trasmissione del virus… rafforzeremo il controllo dei luoghi affollati, la gestione della rete delle comunità e dei villaggi ed effettueremo un rigoroso screening nelle cliniche e negli ospedali», ha detto il 17 luglio il comitato del Partito comunista dello Xinjiang, ripreso da Scmp.

Ci sono stati sospetti di un nuovo focolaio di Covid-19 nello Xinjiang dopo che un uomo d’affari, che aveva viaggiato da Urumqi alla provincia orientale dello Zhejiang, ha ricevuto una chiamata dal Xinjiang Centre for Disease Control and Prevention per effettuare un test di coronavirus a inizio settimana. È stato poi confermato come un caso asintomatico, il 16 luglio, dopo che la Commissione sanitaria dello Xinjiang ha detto, su Weibo, che non ci sono stati nuovi casi nella regione autonoma da 149 giorni.

Sempre il 16 luglio è stato confermato un nuovo caso locale di coronavirus e tra la mezzanotte e il mezzogiorno del 17 luglio, nello Xinjiang sono state segnalate altre cinque infezioni e otto nuovi casi asintomatici, tutti a Urumqi. Questo ha portato il totale dei casi attuali di Covid-19 a sei e i casi asintomatici a 11. I nuovi casi provengono tutti da quelli sotto osservazione medica, secondo la Commissione sanitaria dello Xinjiang.

La rapidità dell’isolamento di Urumqi ha colto molti di sorpresa mentre i residenti si affannavano ad acquistare generi alimentari ed essenziali. I viaggiatori sono rimasti bloccati a causa dell’annullamento dei voli e, secondo i post dei social media, alle persone che si erano recate a Urumqi è stato negato l’ingresso in altre parti dello Xinjiang.

Nella stessa area, anche il Kazakistan, che condivide il confine con lo Xinjiang, si sta occupando anche di una rinascita di casi di coronavirus e polmonite. Una seconda quarantena nazionale sarà prolungata nel Paese dell’Asia Centrale per altre due settimane fino all’inizio di agosto, secondo un post del 13 luglio su Twitter del presidente Kassym-Jomart Tokayev.

Tra il 1° e l’8 luglio, il Kazakistan ha registrato 39.702 casi di “polmonite virale non specificata”, secondo le autorità sanitarie locali.

Luigi Medici