CINA. Trump è capriccioso e pasticcione

110

«Un leader capriccioso e pasticcione», così è stato definito Donald Trump da Yu Yongding, influente accademico cinese, poiché ha iniziato una guerra commerciale che non può vincere.

In un attacco diretto alla politica della Casa Bianca, Yu Yongding, ex direttore dell’Accademia cinese delle scienze sociali, ha distrutto l’argomentazione che gli Stati Uniti possano far deragliare la seconda economia più grande del mondo: «Trump sostiene che la guerra commerciale con la Cina è stata persa molti anni fa da sciocchi o incompetenti, che rappresentavano gli Stati Uniti», ha detto Yu, che ha anche fatto parte del Comitato di politica monetaria della Banca Popolare Cinese all’inizio degli anni 2000.

«Ma è lui che molto probabilmente sarà ricordato come uno sciocco, un leader capriccioso e pasticcione i cui attacchi alla Cina hanno reso l’economia cinese più forte, almeno in parte a spese dell’America», ha aggiunto l’accademico. La condanna di Yu di quella che sta diventando una nuova Guerra Fredda è stata emessa poco prima che Trump annunciasse il buon andamento dei negoziati commerciali con Pechino, dopo una telefonata con il presidente cinese Xi Jinping prima del G20 in Argentina alla fine di novembre, riporta Asia Times.

«La Cina e gli Stati Uniti hanno avuto differenze, e questo ha causato un impatto negativo sulle industrie di entrambe le nazioni e sul commercio globale. La Cina non vuole vedere questo», ha detto Xi, secondo quanto riportano Xinhua e Cctv. «La Cina e gli Stati Uniti hanno precedenti nella risoluzione di difficili problemi commerciali ed economici attraverso il dialogo. Le squadre di entrambe le parti devono intensificare la comunicazione e il coordinamento su questioni di loro interesse per presentare una proposta accettabile per entrambe le parti», ha aggiunto Xi.

Pechino sta registrando un’economia e una spesa dei consumatori in calo oltre che un calo dell’attività industriale. Anche la crescita del Pil del terzo trimestre è stata colpita, scendendo a livelli mai visti dalla Grande Recessione del 2009.

Questa diminuzione si accoppia alla trasformazione stessa dell’economia: da una produzione a basso costo a una produzione ad alta tecnologia, con l’espansione dell’industria dei servizi e del consumo. Le imprese statali fortemente sovvenzionate dominano il panorama imprenditoriale in Cina, schiacciando il settore privato dei finanziamenti; i dazi di Trump hanno fatto sì che risolvere la guerra commerciale è diventata una priorità per Pechino e Washington.

Graziella Giangiulio