Pechino fa incetta di rame peruviano

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PERÚ – Lima 15/04/2014. Un consorzio cinese sta acquistando la miniera di rame di Glencore Xstrata in Perù per 6 miliardi di dollari, pagati in contanti.

Si tratta di una delle più grandi acquisizioni minerarie della Cina. Il consorzio è guidato da MMG Limited e comprende cinese Citic Metal. L’acquisizione è soggetta alle approvazioni previste dalla legge, ma tutti i partiti si aspettano che l’accordo sia approvato entro la fine di settembre 2014. Gli analisti si aspettano che Glencore utilizzerà i proventi della vendita per ridurre il proprio debito. La miniera avrebbe la capacità di produrre oltre 450mila tonnellate di rame all’anno nei suoi primi cinque anni e la Cina basa fortemente su questo metallo la propria produzione elettronica. Ivan Glasenberg, amministratore delegato di Glencore, ha commentato la vendita in questo modo: «Da quando abbiamo acquisito Xstrata (…) il nostro team ha adottato misure decisive per evitare nuovi rischi su Las Bambas, culminati in questa interessante offerta del consorzio». «La nostra disponibilità a vendere riflette il livello dell’offerta e la nostra convinzione che siamo in grado di utilizzare i proventi della vendita per creare valore supplementare per gli azionisti». Glencore e Xstrata si sono fuse nel maggio del 2013. La Cina, il più grande acquirente al mondo di rame, ha già dato la sua approvazione alla fusione dopo che Glencore ha accettato di vendere la propria partecipazione nel progetto estrattivo di rame Xstrata in Perù ad un acquirente approvato dalle autorità cinesi. Il gigante minerario ha inoltre deciso di fornire un volume minimo di concentrato di rame in Cina per un periodo di otto anni. Le autorità peruviane si erano dette preoccupate dall’eccessivo potere che la fusione tra Glencore e Xstrata avrebbe dato al colosso nel mercato del rame. La vendita della miniera di rame si innesta nella catena di recenti acquisti fatti da
operatori cinesi nell’ultimo periodo: la catena britannica di grandi magazzini House of Fraser ha venduto la quota di maggioranza delle proprie attività (89%) alla cinese Sanpower, un affare da 803 milioni di dollari; si tratta del più grande investimento estero al dettaglio della Cina; all’inizio del 2014 la Machine Lenovo ha speso circa 5 miliardi di dollari in acquisizioni, tra cui l’acquisto di unità server low-end di Ibm.