CINA. Pechino scossa dal video ISIS con gli Uiguri

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Il ministero degli Esteri cinese ha ribadito che intende lavorare con la comunità internazionale per combattere i militanti uiguri, dopo la pubblicazione di un video dello Stato Islamico che mostra l’addestramento dei combattenti uiguri.

La Cina, riporta Channel News Asia, è preoccupata che molti uiguri, una popolazione in gran parte musulmana originaria della regione cinese occidentale dello Xinjiang, siano andati in Siria e in Iraq a combattere nella fila dello Stato Islamico, dopo aver viaggiato illegalmente attraverso il sud-est asiatico e la Turchia.

Lo Stato islamico ha rivendicato l’uccisione di un ostaggio cinese nel 2015, accentuando così le preoccupazioni di Pechino sugli uiguri che stanno combattendo in Medio Oriente.

Centinaia di persone sono state uccise nello Xinjiang in questi ultimi anni, la maggior parte a causa di disordini tra uiguri e la maggioranza etnica cinese Han. Il governo accusa dei disordini proprio i militanti islamici.

Il Wilayat dell’Eufrate dello Stato islamico ha rilasciato un video lungo 25 minuti in cui viene mostrato l’addestramento dei combattenti uiguri e immagini dallo Xinjiang, tra cui la polizia cinese per le strade.

Una sequenza mostra il presidente cinese Xi Jinping, che brucia con la bandiera cinese. La storia narrata non è diversa da quella narrata nel 2014 dai bambini kazaki, Anche in questo caso ci sono bambini che si addestrano per diventare soldati dello Stato Islamico che nell’arco dei 25 minuti di filmati diventando assassini, uccidendo delle presunte spie.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Geng Shuang ha detto, riporta Reuters: «Un punto è molto chiaro. Noi ci opponiamo a qualsiasi forma di terrorismo e in modo attivo partecipiamo alla cooperazione internazionale per combattere il terrorismo (…) Abbiamo a lungo detto che le forze del Turkestan orientale sono una seria minaccia per la sicurezza della Cina e noi siamo disposti a lavorare con la comunità internazionale per reprimere congiuntamente sul Turkestan orientale i separatisti e forze terroristiche».

Il governo dice che i militanti stranieri hanno suscitato tensioni nello Xinjiang, dove Pechino sta affrontando una decisa campagna separatista che vuole creare uno stato indipendente chiamato Turkestan orientale.

Lucia Giannini