CINA. Pechino punta sulla classe media per risollevarsi 

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Pechino vuole che la classe media venga in soccorso dell’economia cinese. Ma l’aumento dei costi, l’aumento dell’indebitamento delle famiglie, le preoccupazioni per il loro futuro reddito, mentre l’economia rallenta e i dubbi sulla capacità del governo di provvedere adeguatamente all’invecchiamento della popolazione, hanno reso i consumatori prudenti.

In molti casi, riporta Scmp, stanno facendo il contrario di ciò che vuole il governo e stanno spendendo di meno. Che questo declassamento dei consumi abbia o meno una base ampia, e sia una minaccia per i piani economici di Pechino, è oggetto di un intenso dibattito negli ambienti politici cinesi. Ma è chiaro che molta parte della classe media cinese sta lottando per arrivare a fine mese. La Cina scommette ora che la sua classe media, la più grande del mondo con più di 400 milioni di consumatori, secondo le stime delle autorità, aumenterà la spesa per prodotti e servizi e contribuirà a stabilizzare l’economia nel bel mezzo della guerra commerciale con gli Stati Uniti.

La National Development and Reform Commission, la potente agenzia di pianificazione del governo, ha annunciato di aver organizzato un forum speciale per studiare l’aumento degli stipendi per i gruppi a reddito medio-basso, medio-alto, i cui guadagni medi annui individuali disponibili variano da 13.843 yuan a 34.547 yuan. Il Partito Comunista Cinese sta cercando di far superare al paese la “trappola del reddito medio”, un termine usato dalla Banca Mondiale per indicare le nazioni che si bloccano a un livello medio di sviluppo economico nel tentativo di arricchirsi.

Anche se il reddito pro capite della Cina si avvicina ai 10.000 dollari, la distribuzione della ricchezza nazionale non è a favore del popolo, in quanto lo Stato toglie una quota crescente di reddito, e il potere di spesa della classe media cinese è limitato dall’aumento dei costi per l’alloggio, l’istruzione, l’assistenza sanitaria e l’assistenza all’infanzia.

Un’indagine condotta dalla Banca delle Comunicazioni a luglio ha dimostrato che le famiglie cinesi sono diventate più caute nei confronti dell’economia e del loro reddito futuro. Gli indici di sentiment sulle prospettive economiche e la crescita del reddito delle famiglie sulla base dell’indagine sono entrambi diminuiti di 1 punto in luglio rispetto alla precedente lettura di maggio. L’escalation della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti non fa che aumentare l’ansia dei consumatori.

Antonio Albanese