CINA. Pechino punta su Hong Kong per i fondi stranieri

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Il governo cinese permetterà agli investitori stranieri di commerciare nel mercato obbligazionario per 9,3 miliardi di dollari, un passo fondamentale nell’aiutare l’internazionalizzazione dello yuan e nel contribuire ad approfondire il mercato dei capitali. 

Secondo Scmp, un sistema denominato Bond Connect utilizzerà Hong Kong come punto di accesso per accedere al mercato obbligazionario delle banche cinesi, uno dei molti regali economici che Pechino ha concesso alla città per celebrare il ventesimo anniversario del ritorno della colonia britannica sotto il governo della Cina. Questo schema sarà ufficialmente operativo il 3 luglio.

Le notizie del lancio ufficiale del Bond Connect sono arrivate alla vigilia delle feste per celebrare il ventesimo anniversario del ritorno di Hong Kong sotto Pechino.

La Cina vuole attrarre capitali stranieri, che attualmente detengono meno del 2% dei titoli cinesi, una piccola frazione rispetto alle medie globali dove il capitale internazionale detiene dal 20% al 30% dei titoli del mercato emergente.

Tutto il capitale sarà trasferito attraverso Hong Kong, rafforzando ulteriormente il ruolo della città come parte integrante dello sforzo della Cina per integrare il proprio sistema finanziario con i mercati finanziari globali. Il successo del Bond Connect è in linea con l’obiettivo di Hong Kong di rafforzare la sua posizione di centro finanziario mondiale, sviluppando il proprio mercato del reddito fisso e dei derivati.

Il Bond Connect utilizzerà le strutture di Hong Kong, più convenienti e accettabili per gli investitori internazionali rispetto ai precedenti schemi che hanno richiesto l’apertura di conti onshore.

Questo progetto significherà anche che il rimborso degli investimenti obbligazionari aggirerà i controlli rigorosi dei capitali continentali, aumentando la volontà degli investitori stranieri di acquistare il debito onshore.

Con il programma iniziale, saranno consentiti solo gli scambi “a nord”: la negoziazione di obbligazioni cinesi da parte di investitori stranieri e di Hong Kong. Gli scambi “a sud” non saranno aperti per altri due anni. 

Questo lancio è il quarto programma di trading obbligazionario transfrontaliero, in cima al sistema di accesso diretto al mercato delle banche centrali della Cina, agli investitori istituzionali esteri qualificati e agli schemi di investitori istituzionali stranieri qualificati in Renminbi.

Lo Shenzhen Connect-Hong Kong Stock, il secondo schema di accesso reciproco per i mercati azionari di trading, è stato lanciato alla fine dello scorso anno dopo il sistema Shanghai Connect due anni prima.

Il fatturato medio giornaliero del commercio “a nord” attraverso gli scambi di Shanghai e Shenzhen è stato di soli 10 miliardi di yuan, che rappresenta meno del 1% dell’intero mercato.

Graziella Giangiulio