CINA. Pechino non reagisce all’accusa di concorrenza di Trump

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Pechino non ha reagito scompostamente alla notizia che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump definirà la Cina come paese concorrente, mentre Pechino chiede “fiducia strategica reciproca”. È comunque improbabile, riporta Scmp, che si verifichino cambiamenti politici improvvisi tali da incrementare le controversie con Washington; Trump farebbe simili affermazioni nella US National Security Strategy. Gli Stati Uniti hanno detto che Russia e Cina stavano tentando di far rivedere lo status quo globale, la Russia in Europa con le sue presunte intrusioni in Ucraina e Georgia, e Cina in Asia per la sua presenza nel Mar Cinese Meridionale.

La posizione espressa nella US National Security Strategy riflette le priorità dell’”America First” di Trump di proteggere la patria e i confini degli Stati Uniti, ricostruire l’esercito americano, proiettando forza all’estero e perseguendo politiche commerciali più favorevoli per gli Stati Uniti.

Nonostante la retorica di Washington, Pechino ha usato un tono mite nella sua risposta, con il ministero degli Esteri cinese ha detto che la Cina e gli Stati Uniti dovrebbero promuovere la «fiducia strategica reciproca». Le relazioni bilaterali tra i due paesi, soprattutto economiche e commerciali, sono state reciprocamente vantaggiose, afferma il Ministero, e la Cina è disposta a lavorare con gli Stati Uniti per costruire legami economici «resilienti, stabili e sani».

«Trump», prosegue il giornale, «non ha ancora dato forma alle sue principali politiche estere. L’influenza globale della Cina sta aumentando ed è comprensibile che gli Stati Uniti siano preoccupati. Entrambi i paesi saranno estremamente cauti a causa dei loro legami economici e commerciali». La posizione di Trump sulla Cina è in netto contrasto con quella del suo predecessore Barack Obama. Presentando la sua strategia di sicurezza nazionale nel 2015, Obama aveva detto che nonostante la concorrenza tra Cina e Stati Uniti, la sua Amministrazione aveva respinto «l’inevitabilità del confronto» e aveva osservato che «la portata della cooperazione con la Cina è senza precedenti». Washington ha assunto una linea dura nei confronti della Cina, nonostante Trump e il presidente cinese Xi Jinping abbiano insistito sul fatto che le loro relazioni sono forti. 

Gli Stati Uniti si sono opposti che l’Organizzazione mondiale del commercio concedesse alla Cina lo status di economia di mercato, e si sono uniti all’Unione europea e al Giappone per arginare la Cina, dopo che il dipartimento del Commercio Usa ha avviato un’indagine antidumping sui prodotti cinesi in alluminio.

Maddalena Ingrao