CINA. Pechino espande la sua potenza aerea nel Mar Cinese Meridionale

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Il caccia stealth cinese J-20 è entrato in servizio di combattimento, come hanno annunciato le forze armate cinesi.

In questa maniera, riprova Scmp; Pechino cerca di espandere le opzioni per la sua potenza aerea.

Il dispiegamento del J-20 «aiuterebbe la forza aerea a svolgere meglio la missione di tutelare la sovranità nazionale, la sicurezza e l’integrità territoriale», ha affermato un portavoce del Pla al giornale di Hong Kong.

L’aviazione cinese starebbe sviluppando capacità in grado di operare su tutti i fronti, divenendo una forza efficace per controllare, contenere e vincere una guerra. Il J20 è entrato ufficialmente in servizio a settembre 2017 ed è stato messo subito in azione con ritmi operativi da combattimento per nove giorni in esercitazioni con i altri mezzi come i J-16 e J-10C, aerei comunque meno avanzati.

Il J-20 è stato progettato per attività stealth e per avere una grande manovrabilità; è alimentato da due motori a reazione, che hanno ancora dei problemi. Stando aduno studio dell’Istituto Navale degli Stati Uniti, questo velivolo avrebbe probabilmente costituito una grave minaccia per aerei, navi e basi degli Stati Uniti; la Cina avuto l’urgente bisogno di aumentare la sua potenza aerea visto che i paesi vicini hanno fatto lo stesso e che l’evoluzione della situazione nelle aree a rischio si stava aggravando.

Negli ultimi mesi la Cina ha intensificato le esercitazioni aeree e navali nel Mar Cinese Meridionale, sollevando preoccupazioni nei paesi limitrofi: a novembre 2017, bombardieri cinesi H-6K e aerei da caccia hanno volato attraverso il Canale di Bashi tra Taiwan e le Filippine e lungo lo Stretto di Miyako nel sud del Giappone creando non poche proteste.

L’annuncio della messa in servizio è arrivato due giorni dopo che Pechino ha annunciato che i suoi aerei da combattimento Su-35 avevano preso parte ad un pattugliamento sul Mar Cinese Meridionale.

Antonio Albanese