La Cina dovrebbe a breve porre fine alle restrizioni che ostacolano la ripresa del lavoro nella maggior parte delle aree, poiché «ha una solida conoscenza del controllo e della prevenzione della diffusione del nuovo coronavirus«, hanno detto le autorità cinesi il 23 marzo, riprese dalla tv di stato.
Stando a quanto riporta Cgtv, per assicurarsi che i lavoratori tornino alle imprese il più presto possibile, i governi locali dovrebbero eliminare tutti i documenti di approvazione non necessari e la quarantena obbligatoria prima del lavoro, ad eccezione delle persone che provengono da regioni a medio e alto rischio, hanno detto le autorità.
Il gruppo del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese sulla prevenzione e il controllo del nuovo focolaio di coronavirus, guidato dal premier cinese Li Keqiang, ha tenuto una riunione il 23 marzo per discutere i piani di apertura dell’economia cinese e per continuare ad arginare la diffusione di covid19.
Il gruppo ha affermato che, dopo aver esaminato la situazione interna e internazionale della trasmissione di covid19, ha concordato una politica di focalizzazione sulla prevenzione delle infezioni transfrontaliere e delle nuove trasmissioni all’interno del Paese. I funzionari del Pcc hanno detto che la catena di trasmissione è stata spezzata a Wuhan, capitale della provincia di Hubei, nella Cina centrale, e in altre città della Cina. Tuttavia, ci sono ancora rischi in termini di casi isolati e di epidemie regionali nel Paese.
La decisione di alleggerire le chiusure e i controlli è stata presa dopo che la situazione della Cina è migliorata notevolmente a livello nazionale. La provincia di Hubei, l’epicentro dell’epidemia causata da coronavirus, secondo la commissione provinciale per la salute, a partire dalla mezzanotte del 22 marzo, ha riportato zero nuove infezioni per cinque giorni consecutivi.
La Cina quindi intende favorire la ripresa del lavoro e della produzione a livello locale e nazionale, visto il significativo calo del numero di nuove infezioni. Alcune delle misure includono il pieno utilizzo di tagli fiscali, riduzioni delle tasse e strumenti di finanziamento per aiutare le aziende a tornare ad operare, il rafforzamento dei servizi per l’impiego dei laureati, la promozione dell’occupazione dei lavoratori migranti e l’aumento della formazione professionale per stabilizzare l’occupazione.
Graziella Giangiulio