CINA. Nuovo giro di vite sulle “miniere” di Bitcoin

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Nel tentativo di contenere i rischi finanziari, le autorità di regolamentazione cinesi hanno pubblicato un avviso ai governi locali, ordinando loro di rendere più difficile per i minatori Bitcoin operare nel paese. Un “watchdog” cinese per il rischio finanziario su Internet ha ordinato ai governi locali di attuare misure per limitare l’estrazione mineraria di Bitcoin nel paese, riporta Sputnik.

Il 5 gennaio, è stato pubblicato un tweet online che riporta un avviso emesso da parte della China Internet Financial Risk Special Rectification Work Leadership Team Office, l’ente cinese di regolamentazione del rischio finanziario online. L’ordine richiede che i governi locali costringano gradualmente i minatori di Bitcoin ad abbandonare il business. Le misure che le autorità locali sono incaricate di adottare comprendono il controllo dell’alimentazione elettrica alle “miniere” di Bitcoin, nonché le leggi in materia di fiscalità, uso del territorio e protezione dell’ambiente. Nel mese di giugno, è stato reso pubblico che diverse “società minerarie” di Bitcoin sono state chiuse o delocalizzate nella contea autonoma di Mabian Yi, sede di una prospera industria mineraria della provincia del Sichuan, nella Cina sudoccidentale.

Più di due terzi della potenza di lavorazione mondiale dedicata all’estrazione di bitcoin si trova in Cina, ma le autorità locali vogliono bloccare il settore. Temono che le criptovalute siano usate come strumento di speculazione e quindi alimentino il rischio finanziario. Si teme inoltre che possano essere utilizzate per finanziare attività illegali, compreso il riciclaggio di denaro. 

A fine 2017, Baidu, motore di ricerca on line dominante in Cina, ha lanciato un servizio chiamato Baidu Jinkuang, traducibile in Baidu Miniera d’oro, per consentire agli utenti di scambiare spazio extra su disco rigido sui loro computer e connessione a banda larga con denaro reale.

Baidu Jinkuang ha fissato dei requisiti per coloro che vogliono diventare un “super miner”: bisogna avere un computer dotato di almeno una «Cpu a 16 core, 64 gigabyte di storage e 1 gigabit di connessione di rete a banda larga», si legge nel comunicato ripreso da South China Morning Post.

Luigi Medici