CINA. Nuove manovre finanziarie alla luce dei dati sull’inflazione “debole”

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I dati sull’inflazione in Cina hanno mostrato segnali di debolezza più del previsto, poiché i prezzi dei prodotti alimentari e del petrolio sono scesi bruscamente, ma gli analisti hanno detto che la moderazione darà alla banca centrale più spazio per alleviare le condizioni monetarie, il che sarà anche di supporto al massiccio programma obbligazionario del paese.

L’inflazione principale dell’Ipc, indice dei prezzi al consumo, in Cina a maggio è scesa del 2,4% rispetto all’anno precedente e del 3,3% da aprile; la stima era del 2,7%. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica cinese, l’indice dei prezzi alla produzione, Ipp, a maggio è sceso a un valore più debole del previsto, -3,7, rispetto all’anno precedente; si tratta di un dato più profondo della contrazione del -3,1% registrato ad aprile.

Stando alla valutazione di Nomura, ripresa da Asia Times Financial: «Riteniamo che il calo dell’inflazione dell’Ipc e la continua deflazione dell’Ipp forniranno a Pechino più spazio per attuare stimoli politici per compensare l’impatto della Covid-19 sull’economia. Il calo dell’inflazione superiore al previsto potrebbe anche alleviare alcuni recenti timori sui mercati obbligazionari».

Secondo l’Ufficio Statistico, il calo dell’Ipp è stato influenzato dal calo dei prezzi dell’industria petrolifera e di altre importanti materie prime.

Un altro fattore chiave dietro l’allentamento dei prezzi al consumo è il rallentamento dell’inflazione dei prezzi dei prodotti alimentari in Cina, con più prodotti freschi che entrano sul mercato e un aumento dell’offerta di carne suina.

«Ci aspettiamo un ulteriore calo dell’inflazione dell’Ipc, ma a un ritmo molto più moderato, nei prossimi mesi, dato che i prezzi della carne di maiale continuano ad alleggerire l’aumento delle scorte di maiale», afferma Barclays in una nota, aggiungendo che la deflazione dell’Ipc si attenuerà ulteriormente nei prossimi mesi.

L’inflazione al consumo è rimasta vicina ai massimi degli otto anni nella prima parte del 2020, e i prezzi della carne di maiale sono saliti vertiginosamente dopo che gli allevamenti del paese sono stati devastati dalla peste suina africana che ha fatto abbattere milioni di maiali.

Il prezzo della carne suina, carne di base in Cina, è salito dell’81,7% rispetto all’anno scorso, contro il 96,9% di aprile e il 116,4% di marzo.

L’inflazione di base, che esclude il cibo e l’energia, dovrebbe smettere di diminuire non appena la spesa dei consumatori si rafforzerà, riporta Capital Economics, mentre una ripresa nella costruzione di infrastrutture sembra destinata a guidare un rimbalzo dei prezzi alla produzione, che sono correlati con i prezzi delle materie prime.

Con un massiccio programma di emissioni obbligazionarie con 4 trilioni di yuan di obbligazioni nell’attuale trimestre, le condizioni di mercato saranno mantenute facilmente Questo mese, la People’s Bank of China ha accantonato 400 miliardi di yuan per acquistare prestiti da banche idonee, nel tentativo di incrementare i prestiti alle piccole imprese duramente colpite dalla pandemia.

Secondo Morgan Stanley, «se la liquidità del mercato dovesse pesare sull’emissione di obbligazioni, crediamo che PBoC sarà in grado di soddisfare la grande offerta di obbligazioni con strumenti prevalenti come le iniezioni di Mlf, i tagli al coefficiente di riserva obbligatoria e la guida alla finestra per mantenere la liquidità interbancaria in gran parte stabile». 

Lucia Giannini