Controlli pesanti al confine tra Cina e Corea del Nord

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CINA – Pechino 17/04/2016. Le autorità cinesi hanno recentemente aumentato i controlli doganali di merci dirette verso la Corea del Nord.

Secondo Radio Free Asia che cita fonti dalla Corea del Nord e del Sud come la Yonhap, i controlli più stretti sono legati alle sanzioni imposte dalle Nazioni Unite. Le sanzioni mirano a ridurre la capacità di Pyongyang di espandere i suoi programmi nucleari e missilistici e prevedono anche ispezioni obbligatorie di tutti i carichi in entrata e uscita dalla Corea del Nord. Risulterebbe impossibile quindi spedire merci tra Cina e Corea del Nord con falsi documenti di carico false etichette sul loro imballaggio esterno, come ad esempio accedeva con i materiali utilizzati per la produzione di sostanze stupefacenti in Corea del Nord. Se tali merci venissero scoperte durante le ispezioni, i commercianti sarebbero multati, e tutte le loro merci confiscate. I funzionari doganali cinesi a Dandong, ad esempio (città al confine, ndr), non starebbero controllando tutti i beni diretti verso la Corea del Nord, ma fanno controlli a campione per confrontare i prodotti effettivamente nei camion con gli elenchi degli articoli dichiarati. Secondo invece fonti nordcoreane, i carichi nordcoreani che entrano in Cina vengono minuziosamente controllati, Radio Free Asia cita un commerciante di Haeju nella provincia di South Hwanghae di recente entrato in Cina; nel suo caso i funzionari cinesi hanno accuratamente ispezionato tutti i suoi anche quelli trasportabili a mano, con i raggi X.  I funzionari della dogana hanno confiscato quantità ritenute ”eccessive” di particolari oggetti a molte persone, riporta il commerciante nordcoreano e riscuotono le tasse sulle anche il più piccolo numero di oggetti di artigianato o accessori provenienti dalla Corea del Nord; il testimone afferma che in precedenza non avevano mai fatto così, suggerendo che la Cina sta attenendosi alle modalità indicate nelle ultime sanzioni Onu.  In precedenza, la Cina aveva riempito il vuoto creatosi dalle sanzioni rifornendo il paese con combustibile, macchinari pesanti, grano, beni di elettronica e di consumo.