CINA. Misure antiterrorismo nel Xinjiang

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di Graziella Giangiulio CINA – Urumqi 12/01/2017. La regione autonoma del Xinjiang Uygur continuerà a rafforzare la sicurezza nelle aree di confine per impedire ai terroristi di entrare o uscire dalla regione. Secondo quanto riporta China Daily, il presidente della regione, Shohrat Zakir, ha annunciato un intensificazione dei controlli nella regione alla sessione annuale del Congresso regionale del Popolo di Urumqi.
Molti terroristi che hanno effettuato attacchi nella regione negli ultimi anni sono stati addestrati all’estero e poi sono rientrati illegalmente. Il Xinjiang, che confina con otto paesi, tra cui il Pakistan e l’Afghanistan, è stato il teatro principale nella lotta della Cina contro il terrorismo. L’8 gennaio, tre presunti terroristi sono stati uccisi in un raid della polizia a Hotan, prefettura meridionale del Xinjiang, riportava nei giorni scorsi Ts.cn, un portale di notizie affiliato con il governo regionale. I tre erano sospettati di aver condotto un attentato ad aprile 2015.

Secondo la polizia locale, le cellule terroristiche sono particolarmente attive nelle zone di confine nello Xinjiang; la nuova dirigenza politica del partito si è posta, riprende il giornale, l’obiettivo di migliorare la rilevazione di attività sospette nelle aree di confine. In questo, centrale è il mantenimento della stabilità sociale seguito poi dallo sviluppo sociale ed economico della regione.
Un attacco terroristico che ha lasciato cinque morti a Moyu nella contea di Hotan, il 28 dicembre, ha avuto la conseguenze della messa in stato di accusa dei vertici politici sia della prefettura che della contea.