CINA. L’Est della Cina va verso il Green

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Una serie di rapporti sull’economia energetica cinese per il 2021 mostrano che il 14° Piano quinquennale coprirà un periodo in cui il Paese intraprenderà un’importante transizione, ma si prevede che saranno compiuti progressi significativi nel passaggio a fonti energetiche sicure, efficienti, pulite e a basse emissioni di carbonio.

L’ultimo rapporto sul 14° Piano quinquennale per le previsioni e le prospettive energetiche mostra che il Paese spera di raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2060. La trasformazione del sistema sarà ulteriormente rafforzata dall’«industria energetica intelligente», che si prevede diventerà un importante punto di crescita economica, e la cooperazione internazionale per la costruzione di energia sarà notevolmente migliorata.

Ci sono un paio di sfaccettature chiave di questo cambiamento, che si verificherà nel corso di molti anni. Si tratta, in particolare, di eliminare il carbone per le fonti energetiche come il gas, l’idrogeno, più le energie rinnovabili come l’energia solare ed eolica.

La Cina sta anche cercando di adottare un mercato per il prezzo del carbonio, applicando un costo all’inquinamento da carbonio per incoraggiare gli inquinatori a ridurre la quantità di gas serra che emettono, attraverso una tassa sul carbonio o l’obbligo di acquistare i permessi di emissione, generalmente noto come scambio di emissioni di carbonio.

Entro il 2025, Pechino si aspetta che la percentuale di energia non fossile superi il 20%, e che le transazioni di energia interregionali e interprovinciali siano molto avanzate. Lo studio sulle prospettive energetiche del 2021 è condotto dall’Istituto di Tecnologia di Pechino, e intrapreso congiuntamente con il Centro Nazionale di Informazione delle Nazioni Unite e il Centro Nazionale per il Clima.

Accelerare la transizione del sistema energetico verso fonti a basse emissioni di carbonio, per la Cina, è la chiave per raggiungere l’obiettivo della neutralità del carbonio, ma questo da solo non è sufficiente. Quindi, secondo gli studi, la Cina eliminerà completamente le restrizioni all’accesso agli investimenti stranieri nel carbone, nel petrolio, nel gas, nella produzione di energia elettrica, escluso il nucleare, così come le nuove imprese energetiche, secondo un libro bianco del settore energetico pubblicato tre settimane fa.

Le riforme del sistema energetico cinese devono soddisfare le esigenze delle città, soprattutto delle megalopoli, che sono sempre più trainanti e trainanti per la crescita del Paese.

Secondo i dati diffusi questa settimana dal ministero dell’Edilizia abitativa e dello sviluppo urbano-rurale, attualmente in Cina ci sono 30 città con una popolazione di oltre 3 milioni di abitanti nelle aree urbane, sei delle quali sono megalopoli.

Luigi Medici