Idroelettrico cinese per Teheran

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IRAN – Teheran 02/05/2014. Investitori cinesi stanno negoziando con l’Iran un finanziamento di circa venti miliardi di dollari per dei progetti elettrici e idroelettrici in Iran.

Stando a quanto riporta l’agenzia Mehr, il 2 maggio, Il Vice Ministro dell’energia per gli Affari Internazionali iraniano, Esmail Mahsouli, ha detto che l’Iran e la Cina hanno firmato quindici contratti per un valore di tre miliardi di dollari. Le due parti stanno continuando le trattative per portare a termine i contratti rimanenti, ha aggiunto Mahsouli. Si tratta di cinque progetti di centrali elettriche, otto dighe per l’energia idroelettrica e altri otto progetti collegati sono stati definiti con la controparte cinese, riporta l’agenzia. Ben 22 miliardi di dollari in attività iraniane sono stati congelati in Cina e Teheran non è in grado di trasferire il proprio denaro, ricavato dalla vendita di petrolio, a causa delle sanzioni internazionali. In precedenza, i media iraniani avevano citato Ali Larijani che annunciava un finanziamento cinese del valore di circa venti miliardi di dollari in progetti di sviluppo in Iran, effettuato utilizzando le somme bloccate in Cina, durante la sua ultima visita a Pechino ad ottobre 2013. L’iraniana Tasnim News Agency aveva riferito il 21 aprile che il ministro iraniano degli Affari economici e delle Finanze, Ali Tayebnia, aveva chiesto di stabilire relazioni commerciali speciali fra Teheran e Pechino. Tayebnia aveva espresso la speranza che gli imprenditori cinesi destinassero una parte significativa del loro investimento estero in Iran. Negli ultimi anni, la relazione commerciale tra Iran e Cina è cresciuta costantemente, commisurata sia alla crescente dipendenza energetica della Cina che dall’abbandono del mercato iraniano effettuato dalle società occidentali. L’Iran ha esportato 7,432 miliardi dollari in esportazioni non petrolifere in Cina durante l’ultimo anno del calendario iraniano (terminato il 20 marzo), mentre ne ha importati dalla Cina 9,664 miliardi; un aumento del 34,8 per cento e del 18,11 per cento rispetto all’anno precedente.