CINA. Investimenti statali nelle imprese private

253

Il fondo di ristrutturazione del governo cinese di 350 miliardi di yuan, istituito per tenere a galla le aziende statali in difficoltà, allargherà i suoi investimenti alle imprese private, spostando la sua attenzione al conseguimento di un profitto, a seguito di una svolta positiva delle aziende indebitate. 

Il fondo è stato creato per aiutare le imprese statali a tagliare il loro debito, introdurre la proprietà mista e una governance societaria moderna, e rendere più liquidi i beni dello Stato e il passaggio di obiettivo sottolinea il successo della riforma dell’offerta economica, che utilizza un mix di swap di attività, fusioni e ristrutturazioni gestionali per trasformare dei colossi inefficienti e carichi di debito in aziende competitive a livello globale.

Il fondo, creato nel settembre 2016, sembra essere in grado di pagare dividendi, dato che, secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica, nei primi sette mesi di quest’anno gli utili aggregati delle imprese statali del paese sono avanzati del 44,2 per cento. Sono stati firmati accordi per più di 50 miliardi di yuan, e sono stati spesi più di 30 miliardi di yuan.

Le imprese statali, che rappresentano un’eredità della pianificazione centrale socialista che devono sfociare in un’economia di mercato, sono state tra le maggiori sfide per i politici cinesi, poiché occorre bilanciare gli impulsi del mercato con la necessità di proteggere i posti di lavoro e garantire la stabilità sociale.

Il totale delle passività tra le imprese statali è stato pari al 166 per cento di tutta l’economia cinese a partire dal secondo trimestre, quasi il doppio del livello di un decennio fa, secondo le statistiche statali.

Il secondo trimestre 2017 è stato il momento di svolta, poiché il rapporto del debito delle imprese è sceso di 1 punto percentuale, mentre anche il debito pubblico è sceso, riportava la JPMorgan Chase a settembre. 

Il fondo permette anche agli investitori stranieri di prendere parte alla ristrutturazione delle imprese statali.

Fonte: South China Morning Post

Graziella Giangiulio