CINA. Il maltempo costringe ad allentare il divieto sul carbone

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La Cina ha allentato il divieto di uso del carbone nelle città settentrionali, volto a ridurre l’inquinamento atmosferico di fronte alle proteste delle persone prive di fonti energetiche per l’inverno. La restrizione iniziale del governo sulla combustione del carbone aveva costretto milioni di famiglie a utilizzare combustibili più puliti, come il gas naturale, per il riscaldamento e la cucina. Tuttavia, i ritardi nell’installazione dei gasdotti e le gravi carenze di approvvigionamento hanno lasciato molti senza energia.

In una lettera pubblicata poi dal Giornale del Popolo, il ministero della Protezione ambientale ha detto alle autorità di 28 città di allentare il divieto dell’uso di carbone nei luoghi in cui il processo di conversione non era stato completato. La lettera, inoltre, invitava i funzionari locali a garantire che i prezzi e le forniture di energia rimanessero stabili per coloro che avevano già iniziato ad utilizzare gas o elettricità.

«Mantenere la gente al caldo in inverno dovrebbe essere il principio numero uno», dice la lettera, aggiungendo che il ministero avrebbe prestato particolare attenzione alla questione durante le ispezioni future.

Non è però chiaro se l’alleggerimento del divieto fosse applicabile ad altre città. Pechino ha intensificato gli sforzi per eliminare gradualmente l’uso del carbone prima della scadenza di quest’anno per migliorare la qualità dell’aria, giungendo a portare 3 milioni di famiglie nelle 28 città settentrionali all’uso di gas o elettricità.

Tuttavia, mentre il carbone è stato vietato nei villaggi e nelle comunità, molti residenti non avevano  ancora un’alternativa.

Il divieto del carbone ha provocato una penuria di gas e un aumento dei prezzi dall’inizio dell’inverno, costringendo alcune città a sospendere le forniture alle fabbriche.

La China National Petroleum Corp ha anche avvertito che la Cina potrebbe avere carenze di gas naturale se il paese fosse colpito dal maltempo “estremo” quest’inverno.

La campagna ambientale ha contribuito a spingere la domanda di gas a livelli elevati, ma la mancanza di stoccaggio e infrastrutture di trasporto comportano che l’offerta non riesca a tenere il passo, ha detto l’azienda. Di conseguenza, il governo ha incrementato le importazioni di gas. Le importazioni di gas nei primi 10 mesi dell’anno sono aumentate del 24,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016.

Lucia Giannini