La sfida dell’ibrido made in China

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CINA – Shangai 09/03/2016. La casa automobilistica cinese Geely Automobile Holdings, in collaborazione con la Corun, ha creato la sua propria fabbrica per costruire batterie elettriche per le automobili da fornire ad altre aziende cinesi, oltre che ai propri veicoli ibridi di cui inizierà l’assemblaggio nel 2017.

Geely, che possiede il marchio svedese Volvo dal 2010, ha assemblato una “piattaforma tecnologica” avanzata per la costruzione di batterie nella provincia centrale di Hunan, riporta Xinhua, con altre nove società che prevedono di aderire al progetto in un secondi momento.
Geely e Corun, infatti, sono anche partner in un impianto che produce auto elettriche e ibride a Changsha, di cui Geely ha iniziato la costruzione il mese scorso, e che dovrebbe fa uscire le prime auto nel 2017. Entro il 2020, Geely vuole che oltre il 90 per cento delle sue vendite siano basate su nuove energie pulite, in attesa di aggiungere anche servizi Internet, come parte di una strategia di impegno per il futuro a medio e lungo termine.
Geely ha centri di produzione in molte città cinesi, e uno dei più grandi, alla periferia di Lanzhou, è stato ampliato nei primi mesi del 2015 per raddoppiare la capacità produttiva passando da 50.000 a 120.000 unità all’anno, affiancato da altri componenti di auto per arrivare a 200.000.
Nel 2014, Pechino aveva lanciato sussidi per l’acquisto di veicoli meno inquinanti, ma nonostante ciò le vendite non hanno mai preso piede dovendo affrontare una forte concorrenza da parte dei veicoli convenzionali.
Nonostante questo, però, il numero di nuovi veicoli ibridi in Cina è quadruplicato nel 2015 arrivando a 379.000 unità. Il ministero dell’Industria, e il consiglio di Stato a febbraio hanno annunciato misure per promuovere il loro uso nel trasporto pubblico, così come la creazione di più punti di ricarica delle batterie.