CINA. I tentacoli del Great Firewall di Pechino

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WeChat, l’onnipresente applicazione cinese per i social network, domina il panorama cinese social dalla messaggistica al pagamento mobile. Una bella fetta di suoi utenti fanno parte della diaspora cinese, dei cittadini di Taiwan e del sud-est asiatico, con oltre un miliardo di utenti attivi mensili in tutto il mondo. Ma questa massiccia espansione potrebbe iniziare a rallentare se le recenti accuse di monitoraggio cinese degli utenti cinesi all’estero dell’app saranno meritevoli.

Stando a quanto riporta Asia Times, il Citizen Lab dell’Università di Toronto in un recente rapporto afferma che WeChat utilizza algoritmi sistematici e una task force speciale per monitorare tutto ciò che viene inviato, pubblicato e condiviso dagli utenti stranieri dell’app. Questi utenti di WeChat, ha detto Citizen Lab, potrebbero essere obiettivi collaterali, in quanto l’obiettivo primario potrebbe essere quello di rafforzare la censura dei messaggi destinati ai cittadini della Cina continentale.

Il sistema, secondo Citizen Lab, tagga una firma digitale a qualsiasi cosa considerata sensibile attraverso la ricerca di parole chiave, mentre l’analisi dei dati visualizza i contenuti per metterli eventualmente in una lista nera per ulteriori controlli. Il filtraggio dei contenuti include lo screening di messaggi, immagini, file e link inviati o pubblicati dagli utenti di WeChat all’estero e, in caso di allarme, la censura di qualsiasi contenuto ritenuto improprio.

Tutto ciò che è presente nella lista della censura, dice Citizen Lab, non sarà diffuso nella versione cinese di WeChat. Il processo è stato sviluppato per filtrare gli scambi tra gli utenti di WeChat in patria e all’estero. Il monitoraggio è stato apparentemente motivato dal fatto che un numero crescente di cinesi che studiano e vanno in vacanza all’estero potrebbe aver aggiunto contatti sull’app che vengono da Hong Kong, Taiwan o da altre parti dell’Occidente e chiacchierano su argomenti percepiti come sensibili. 

Tencent, la società proprietaria di WeChat, finora è stato discreto sulla versione oltreoceano dell’app: l’azienda vuole senza dubbio assicurare ai suoi utenti globali che non sono interessati dalla censura di Pechino. I messaggi o i contenuti condivisi da account registrati al di fuori della Cina continentale non vengono normalmente censurati o sorvegliati, anche se gli argomenti possono essere considerati sensibili o politicamente scorretti secondo Pechino. Ciò include la critica alla gestione del contagio Covid-19 da parte di Pechino.

Citizen Lab non ha chiarito se il vaglio delle chat e dei messaggi sulla versione di WeChat per l’estero è condotto in prima persona dai censori del governo cinese, o se Tencent lo sta facendo per volere delle autorità di Pechino; sul suo sito web aziendale si legge che la privacy è al centro dei suoi servizi e l’accesso ai dati degli utenti è in stretta conformità con le leggi e i regolamenti applicabili, anche se non è chiaro se questo significa che sono le leggi della Cina o del paese in cui l’applicazione viene utilizzata.

Graziella Giangiulio