CINA. Hong Kong esporta la sua rivoluzione

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Il movimento di protesta di Hong Kong sta dando vita a una nuova strategia che sfida direttamente Pechino: gli attivisti vogliono esportare la loro “rivoluzione” nella Cina continentale.

Come riporta Channel News Asia, la censura cinese ha lavorato molto nell’ultimo mese, bloccando la notizia delle più grandi e più violente proteste di Hong Kong degli ultimi decenni. Le immagini della polizia che spara proiettili di gomma e gas lacrimogeni nei pressi del distretto finanziario della città, così come le scene caotiche dei manifestanti che assaltano la sede del potere legislativo, sono state viste da tutto il mondo, tranne che nella Cina continentale, dove sono state bloccate su molti social media.

Ora gli attivisti, vogliono portare la loro lotta nelle aree di Hong Kong più popolari e al confine con la Cina.

«Stiamo cercando di esportare la nostra rivoluzione», ha detto Bonnie Leung del Civil Human Rights Front, organizzatore delle recenti proteste. «Se i turisti che vengono dal continente guardano quello che la gente di Hong Kong sta facendo, faranno delle copie e le riporteranno in Cina. Tutti noi avremo la democrazia a Hong Kong e in Cina».

Il 13 luglio, i manifestanti si raduneranno a Sheung Shui, una città vicino al confine cinese che attira molti turisti della terraferma. Negli anni precedenti, l’area è stata un campo di battaglia per la gente di Hong Kong che protestava per il numero eccessivo di turisti mordi e fuggi cinesi. Un’altra protesta il 14 luglio avrà luogo nel distretto suburbano di Sha Tin, che è stato anche il luogo di scontri tra i residenti di Hong Kong e i turisti della terraferma cinese.

Ci si aspetta che i manifestanti utilizzino tattiche simili a quelle di un raduno in una zona turistica il 14 luglio, dove hanno già distribuito opuscoli stampati in caratteri cinesi semplificati usati sulla terraferma. Hanno anche urlato slogan in mandarino, il dialetto cinese più comune.

Una pagina di Instagram chiamata AntiElab mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle proteste e sulla situazione politica di Hong Kong, aggiorna sulla situazione in evoluzione. Instagram è bloccato nella Cina continentale.

Graziella Giangiulio