CINA. Grande preoccupazione per le morti di aviaria

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Circa 79 persone sono morte per l’influenza aviaria, ceppo H7N9, in Cina il mese scorso. Secondi i dati del governo, ci sarebbe una forte preoccupazione per la diffusione del virus in questa stagione che potrebbe rivelarsi la peggiore mai registrata.

Il numero delle vittime di gennaio è arrivato ad essere quattro volte superiore rispetto allo stesso mese degli anni passati, e ha portato il bilancio totale delle morti per H7N9 a 100 persone da ottobre 2016, secondo i dati della commissione nazionale Salute e Pianificazione familiare pubblicati il 15 febbraio e ripresi da Reuters.

Le autorità di Pechino hanno ripetutamente messo in guardia il pubblico a stare all’erta per il virus, e in guardia contro il panico che potrebbe scatenarsi nella seconda più grande economia del mondo.

Ma gli ultimi dati sull’influenza aviaria hanno suscitato forti preoccupazioni che si ripetesse quanto avvenuto in precedenti crisi sanitarie, come l’epidemia di sindrome respiratoria acuta grave, Sars, del 2002.

La sfera social lancia allarmi su allarmi sulla pericolosità e diffusione del virus; Weibo e altri social informativi nella blogosfera cinese si dicono preoccupati per il ritmo di infezioni registrate, e gli utenti hanno chiesto rapporti sempre più aggiornati.

Il Rénmín Rìbào, il Quotidiano del Popolo, giornale ufficiale del Partito comunista, ha messo in guardia le persone con un post immesso nella sfera dei social media avvisando di stare lontano da mercati di pollame vivo, dicendo che era «estremamente chiaro» che il pollame e loro escrementi erano la causa delle infezioni.
«La situazione è ancora in evoluzione, e le nostre controparti cinesi stanno attivamente indagando sui casi segnalati”», ha fatto sapere detto l’Organizzazione Mondiale della Sanità in Cina «Dato che l’inchiesta è in corso, è prematuro identificare in modo conclusivo la causa dell’aumento del numero di casi. Tuttavia, sappiamo che la maggior parte dei casi umani ha ricevuto il virus A (H7N9) attraverso il contatto con pollame infetto o ambienti contaminati, tra cui i mercati di pollame vivo».

I prezzi del pollo cinese sono precipitati ai livelli più bassi in più di un decennio nei giorni scorsi.

Maddalena Ingrao