Le manovre cinesi preoccupano i vicini

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CINA – Pechino 25/07/2015. La marina cinese ha minimizzato le recenti esercitazioni militari nel Mar Cinese Meridionale e ha criticato gli altri paesi per la loro occupazione “illegale” delle isole della zona.

Secondo Xinhua, la Cina ha lanciato una esercitazione navale nelle acque ad est dell’isola di Hainan, una regione in gran parte disabitata piena di scogli e secche reclamata da molti paesi che si affacciano nella zona. Xinhua riporta le parole del portavoce della marina militare cinese, Liang Yang: «Effettuare esercitazioni navali è una pratica comune per le marine militari di vari paesi. L’esercitazione annuale della marina cinese ha lo scopo di testare le reali capacità di combattimento delle truppe, rafforzare la loro manovrabilità, le capacità di ricerca e salvataggio e le capacità di assolvere missioni militari diversificate». Liang ha osservato che simili esercitazioni sono in linea con le leggi e le pratiche internazionali, e la marina continuerà a tenerle in futuro. Liang ha anche osservato che: «Alcuni paesi potenti al di fuori della regione hanno schierato navi e aerei in missione di ricognizione e tenuto varie manovre navali avendo la Cina come nemico immaginario», simili attività « pongono gravi minacce alla nostra sicurezza e sovranità e ai nostri interessi marittimi, e danneggiano la sicurezza regionale, la stabilità e la libertà di navigazione nel Mar Cinese Meridionale». L’assertività della Cina nel Mar Cinese Meridionale ha acuito le tensioni diplomatiche tra Pechino e i “rivali”, Vietnam, Filippine, Brunei, Malesia e Taiwan. La nuova politica navale cinese si scontra anche con i movimenti aerei e marittimi di unità della Flotta del Pacifico degli Stati Uniti, che mirano a proteggere le rotte marittime strategiche per il commercio degli Stati Uniti con il Sud-Est asiatico e il Medio Oriente. Pechino sta costruendo su scogli disabitati nella zona aeroporti, sistemi di difesa e anche insediamenti civili su terre, prive anche di acqua potabile, ma considerati come rafforzamento delle sue pretese territoriali convertendole in barriere territoriali cinesi. La Convenzione delle Nazioni Unite sulle leggi del mare afferma che gli stati non possono rivendicare la sovranità su masse di terra sommerse o precedentemente sommerse e poi emerse. La Cina ha inoltre approvato sue linee guida che rendono le navi civili rapidamente convertibili ad uso militare, secondo i media di stato cinesi e molti confronti con i paesi vicini sono stati condotti con un mix di navi militari e civili, tra cui anche pescherecci. Pechino lamenta, che altri paesi hanno fatto la stessa cosa; sempre Liang afferma che: «”Le isole Nansha e le zone di mare circostanti sono state una parte dei territori della Cina fin dai tempi antichi, alcuni paesi limitrofi hanno a lungo occupato illegalmente alcune delle isole, costruendo edifici, aeroporti e dispiegando anche armamenti pesanti».