CINA. Di fronte al caos del G7, nel summit SCO trionfa l’unità

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Nella sordina mediatica, si è svolto il summit della Shangai Cooperation Organization, l’anti-Nato, compresso mediatamente dal fallimentare G7 canadese e dal vertice di Singapore. 

Tra le decisioni prese dai paesi membri dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai spiccano le nuove misure per combattere il terrorismo, l’estremismo, la corruzione e il traffico di droga.

La dichiarazione congiunta firmata a Qingdao ha sottolineato l’esigenza di una lotta coordinata contro l’espansione della propaganda legata al terrorismo su Internet. La dichiarazione del 10 giugno ha segnato la fine del XVIII vertice Sco e ha invitato la comunità internazionale a intensificare gli sforzi per impedire che organizzazioni terroristiche, estremiste e separatiste attirino i giovani verso le loro fila, riporta Efe. Alla fine del vertice, le otto nazioni Sco hanno firmato un totale di 17 documenti che impegnano un maggiore coordinamento in diversi settori, dai programmi congiunti per affrontare il traffico di droga alle iniziative per promuovere il turismo.

L’obiettivo della SCO, che comprende come membri a pieno titolo Russia, Cina, Kazakistan, Kirghizistan, Turkmenistan, Tagikistan, India e Pakistan, è di rafforzare la cooperazione economica e il coordinamento della sicurezza regionale. In qualità di paesi osservatori, erano presenti al Vertice anche i leader di Afghanistan, Iran, Bielorussia e Mongolia. Il presidente afghano Ashraf Ghani ha difeso la strategia di cooperazione regionale per contenere le distruzioni causate dalle reti terroristiche. Per quanto riguarda la situazione nel suo paese, il leader afghano ha dichiarato di essere «fermamente impegnato a favore di una soluzione del conflitto» che coinvolga i talebani e ha chiesto il sostegno della comunità internazionale, ringraziando Xi Jinping e Narendra Modi, che hanno cercato di convincere il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e altri leader mondiali a considerare l’Afghanistan un partner per la cooperazione.

Xi Jinping poi ha offerto 30 miliardi di yuan di prestiti per aumentare la coesione economica con la Russia, l’Asia centrale, l’India e il Pakistan. Il prestito sarà organizzato nell’ambito del consorzio interbancario Sco e contribuirà a costruire un forte motore di crescita per lo sviluppo e la prosperità comune. Xi ha anche chiesto una maggiore cooperazione regionale in materia di sicurezza, e la lotta contro il terrorismo, il separatismo e l’estremismo, compresa la realizzazione di esercitazioni militari congiunte. 

Ha detto che la Cina avrebbe addestrato 2.000 uomini delle forze di sicurezza dei paesi vicini nei prossimi tre anni, e avrebbe creato opportunità per la formazione di altri 3.000 in altri campi, come la cultura, l’istruzione, la scienza e la tecnologia, il turismo e la gestione dei disastri. 

Il presidente cinese ha invitato i membri del gruppo di sicurezza ad abbandonare la «mentalità della guerra fredda e il concetto di un gioco a somma zero» e a «rifiutare il confronto contro il blocco e cercare la sicurezza assoluta per se stessi a scapito degli altri», riporta Scmp. Parlando di Afghanistan, Xi ha inoltre sottolineato il ruolo antiterrorismo svolto dal gruppo di contatto Sco-Afghanistan, che ha ripreso gli incontri tra il blocco di sicurezza e i funzionari dei ministeri degli Esteri a Kabul in ottobre, sospesi da sette anni. La Cina è preoccupata che il terrorismo in Afghanistan sia diventato una grave minaccia per la sicurezza alle sue frontiere e costituisca un rischio anche per i suoi progetti economici in Pakistan. 

Antonio Albanese