CINA. Cresce leggermente la CPI

112

L’inflazione al consumo in Cina è cresciuta leggermente a marzo, in quanto i prezzi stabili rafforzato l’opinione che la seconda economia più grande del mondo si sta fermando.

Il Consumer Price Index, Cpi, indicatore principale di inflazione, è cresciuto dello 0,9 per cento su base annua nel mese di marzo, secondo l’Ufficio nazionale di statistica ripreso da Xinhua.

Il tasso di crescita, quasi alla pari con le aspettative del mercato, è stato accelerato da un aumento del 0,8 per cento nel mese di febbraio; su base mensile, il Cpi è sceso dello 0,3 per cento. L’Ufficio statistico cinese ha attribuito il più basso Cpi alla riduzione ridurre drastica dei prezzi del cibo, scesi dell’1,9 per cento a marzo; i prezzi delle verdure sono scesi di più, del 7,9 per cento da febbraio.

I prezzi del cibo hanno continuato a calare notevolmente a marzo dopo le distorsioni dei prezzi create dalla stagione delle festività. I prezzi del cibo erano saliti del 27 per cento nel mese di gennaio. I costi non alimentari sono aumentati del 2,3 per cento su base annua, con punti percentuali dei tassi più elevati di 0,1 rispetto al mese precedente. I costi di indumenti, assistenza sanitaria, alloggi e l’istruzione, l’intrattenimento e il trasporto sono aumentato notevolmente.

Al netto dei prezzi alimentari ed energetici volatili, il Cpi base è aumentato del 2 per cento a marzo rispetto a un anno fa, quasi alla pari con l’ultima lettura.

L’indice dei prezzi alla produzione, che misura i costi della merce al cancello della fabbrica, è salito del 7,6 per cento anno su anno a marzo; si sono raffreddati dopo cinque mesi di aumenti veloci i prezzi del minerale di ferro e del carbone.

L’economia cinese ha mostrato segni di rafforzamento, rinforzato da un settore manifatturiero in espansione, dall’aumento dei profitti aziendali, dall’aumento del volume delle merci su rotaia, e delle vendite di macchinari.

Maddalena Ingrao