CINA. Coronavirus: 58 milioni di persone obbligate a stare a casa

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La provincia di Hubei, epicentro dell’epidemia di coronavirus, ha annunciato il 16 febbraio che imporrà nuove severe restrizioni di viaggio a tutti i residenti della provincia per fermare la diffusione della malattia. Secondo le nuove regole, tutte le imprese chiuderanno e i 58 milioni di persone della provincia non potranno lasciare la loro comunità residenziale o il loro villaggio. Nessun veicolo o visitatore dovrebbe essere ammesso in qualsiasi comunità residenziale o villaggio, a meno che non sia “necessario”.

Le autorità dell’Hubei ha inoltre vietato l’accesso alla rete viaria a tutti i veicoli, ad eccezione delle auto della polizia, delle ambulanze, di quelli che trasportano beni di prima necessità e di altri veicoli autorizzati. Il numero di persone sarà limitato nei negozi che possono rimanere aperti e ci sarà un “coordinamento collettivo” delle persone autorizzate a lasciare le loro case per acquistare beni di prima necessità, riporta Scmp.

«Il controllo delle malattie della provincia è entrato in un periodo importante e difficile (…) La situazione è ancora grave e per tagliare la trasmissione in modo efficace e scoraggiare la tendenza al contagio (…) ecco le nuove disposizioni », ha detto il governo provinciale nel suo annuncio.

L’annuncio arriva perché il Covid-19 ha contagiato oltre 70mila persone in tutto il mondo e ne ha uccise più di 1600, la maggior parte delle quali nella provincia di Hubei. Il governo ha invitato tutte le attività commerciali “non necessarie” della provincia a chiudere e a cancellare tutti gli eventi pubblici. Ora il governo locale richiede anche che tutte le farmacie registrino i nomi, il numero di telefono, la carta d’identità e l’indirizzo dei clienti che acquistano medicinali per il raffreddore, la tosse o la febbre.

Qualsiasi villaggio, comunità o edificio che abbia un caso confermato del virus, sarà messo in quarantena per 14 giorni. Le fabbriche e le aziende necessitano di un’approvazione speciale per riprendere l’attività. 

Ci sono state alcune restrizioni generali a livello comunale per la circolazione dei residenti, ma l’Hubei è il primo a farlo su questa scala.

Alcune città della provincia di Zhejiang, nella parte orientale del Paese, hanno chiuso tutti i luoghi pubblici “non essenziali”, vietato i funerali e i matrimoni, limitato il numero di volte in cui le persone possono uscire e mettere in quarantena le famiglie a casa, a volte chiudendole dentro.

Nelle città di Wenzhou, Hangzhou, Ningbo e Taizhou, popolazione complessiva di oltre 30 milioni di abitanti, a ogni famiglia è stato rilasciato un “passaporto” che permette a una persona per famiglia di uscire di casa ogni due giorni.

Le restrizioni supplementari nella provincia di Hubei sono state introdotte nonostante la notizia e usa narrazione ufficiale secondo cui il controllo del virus sta mostrando effetti positivi evidenti.

Graziella Giangiulio