Donne nel LATAM

226

PERU’ – Lima 26/05/2016. Lima ospita la XXXVII Assemblea della Comision Interamericana de Mujeres, Cim, dal 24 maggio, per discutere di questioni femminile nel Latam.

Durante il meeting è stato approvato il Piano Strategico 2016-2021 e il Piano Triennale 2016-2019, nonché la firma della Dichiarazione di Lima, il documento ufficiale contenente i principali accordi e impegni, raggiunti dagli Stati, per quanto riguarda i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere per gli anni successivi, riporta Andina.
La commissione, creata nel 1928, è stata il primo ente intergovernativo creato per garantire il riconoscimento dei diritti delle donne; è composta da 34 delegati, uno per ogni Stato membro dell’Organizzazione degli Stati Americani, e tiene le sue assemblee ogni due anni per definire il suo ordine del giorno.
Le delegazioni presenti provenivano dai 34 Stati membri dell’Organizzazione degli Stati americani. L’Assemblea ha affrontato temi quali l’autonomia e l’uguaglianza nell’esercizio dei diritti economici delle donne. Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, più di 100 milioni di donne in America Latina sono presenti nella forza lavoro del subcontinente. La partecipazione delle donne al mercato del lavoro è aumentata del 35% a partire dal 1990, un fattore d’importante trasformazione sociale ed economica, tanto che un rapporto della Banca Mondiale afferma che la povertà nella regione sarebbe stata superiore del 28%, se non si fosse verificato l’incremento della presenza femminile nel mercato del lavoro.
Il presidente della commissione, la costaricana Alejandra Mora, riporta Efe, nel discorso d’apertura ha detto che la crescita degli Stati membri dipende dall’esistenza di un «maggiore inserimento di talento umano femminile» e ha aggiunto che in molte occasioni la mancanza di coinvolgimento è dovuta «ai doveri domestici per la maggior parte del tempo».
Il ministro del Perù per le donne, Marcela Huaita, ha lamentato la mancanza di uguaglianza nella partecipazione politica nella regione, perché, nonostante il fatto che le donne costituiscano più della metà della popolazione dell’America Latina, «esse rappresentano solo il 27,5 per cento della classe politica, il 29,1 per cento dei membri della magistratura e il 12,3 per cento delle autorità locali».