Il Ciad abbandona Bangui

107

REPUBBLICA CENTRAFRICANA – Bangui 05/04/2014. Il rischio che ora si è creato nella Repubblica Centrafricana è aver caricato il timer di una bomba a orologeria. Questa è la sensazione seguita all’annuncio delle truppe ciadiane dalla Car il 3 aprile.

Le autorità di Bangui hanno espresso il loro “rammarico” dopo la decisione: «Abbiamo appreso con profondo rammarico l’annuncio del ritiro dalla Repubblica Centrafricana delle truppe del Ciad di Misca», ha detto il ministro degli Esteri Toussaint Kongo-Doudou in un comunicato dall’Ambasciata di Bangui di Parigi.
In sosta a Parigi, dopo il vertice Ue-Africa, svoltosi a Bruxelles il 2 e il 3 aprile, il capo della diplomazia centroafricana ha sottolineato che tale decisione, arrivata dopo l’incriminazione di soldati ciadiani per una serie di morti di civili a Bangui, «è stata presa in pieno rispetto della sovranità del governo del Ciad». L’annuncio, infatti, è arrivato dopo la morte di 24 civili di Bangui uccisi dai soldati ciadiani. Si sono moltiplicate le accuse di aver sparato sulla folla; accuse che hanno messo in imbarazzo il governo ciadiano.
Attore chiave e potenza regionale importante nella gestione della crisi il Ciad è uno dei principali sostenitori di mezzi e uomini di Misca. Il Ciad è un «paese fratello che ha mantenuto e continua a mantenere i legami di amicizia e di fraternità con la Repubblica Centrafricana che ha fortemente sostenuto e che per questo ha pagato un prezzo», ha detto Toussaint Kongo-Doudou. «Siamo sicuri che il Ciad continuerà ad accompagnarla come partner nel processo di promozione della pace e della stabilità», ha aggiunto; «Stante la condivisione di un lungo confine, abbiamo la speranza che le nostre relazioni continueranno a rafforzarsi ancora nel rispetto reciproco e nell’interesse delle nostre rispettive popolazioni», ha concluso Toussaint Kongo-Doudou.