Chi c’è in Mali?

67

MALI – Bamako. Un vertice straordinario dei capi di dell’organizzazione dei Paesi dell’Africa occidentale, Ecowas, si terrà a Abidjan il 16 gennaio, per definire i dettagli della missione in Mali contro le corti islamiche. In teatro gli inglesi si uniscono ai francesi e Hollanda resta negli Uae per i Rafale e il petrolio.

In merito al summit Ecowas Sunny Ugoh, portavoce della struttura, ha detto che: «È un vertice straordinario (…) Ed è dedicato solo al Mali». I Capi di Stato Maggiore della Difesa della regione sono stati allertati per un incontro nei prossimi giorni. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato una forza africana di 3300 soldati per aiutare il Mali a riprendere il nord. Gli Islamisti hanno preso il nord del Mali, un territorio grande come la Francia, sulla scia del golpe dello scorso anno che ha spodestato Amadou Toumani Toure presidente eletto democraticamente. L’imposizione della legge coranica e le violenze hanno accentuati i timori sul fatto che il paese potrebbe diventare un nuovo Afghanistan e un rifugio sicuro per al-Qaeda, minaccia per la regione così come per l’Europa. Personale militare africano è già in Mali, tra cui un team di tecnici delle forze aeree nigeriane e il comandante della futura forza africana, il nigeriano Maggior Generale Shehu Usman Abdulkadir. La Nigeria, che ha il più grande esercito tra i membri Ecowas, prevede di inviare 600 militari, il più grande impegno fuori Stato di sempre. Alla Nigeria si unisce il Benin con circa 300 soldati, e Togo, Burkina Faso, Niger e Senegal con 500 ognuno. Lo scopo è quello di aiutare i circa 5000 soldati del Mali a riprendere il nord del Paese. Assieme alla forza Ecowas  va considerata la presenza delle forze militari francesi che martellano dall’aria le posizioni delle corti islamiche. Ai francesi si sono uniti ora gli inglesi. Il primo dei due aerei militari da trasporto inglesi, promessi dal governo per aiutare le truppe francesi in Mali, è in teatro. Il primo ministro David Cameron e il presidente francese Francois Hollande hanno concordato in una telefonata la fornitura di aerei per il supporto logistico, e non di combattimento. I C-17 Raf sono ubicati presso la base Raf di Brize Norton nell’Oxfordshire, Inghilterra centrale. Gli aerei si sono recati in Francia per prendere l’attrezzatura prima di volare in Mali con un volo di circa 10 ore. La Francia ha inviato la sua forza aerea l’11 gennaio per aiutare le truppe del Mali a bloccare l’avanzata ribelle verso la capitale della ex colonia francese, Bamako. E nonostante le operazioni maline, iIl presidente Francois Hollande ha proseguito la visita negli Emirati Arabi Uniti. Hollande è ad Abu Dhabi dal 14 gennaio per una visita rivolta principalmente a vendere aerei da combattimento Rafale, proprio quelli che sono stati impiegati nei bombardamenti delle basi dei ribelli in Mali. I collaboratori di Hollande hanno difeso la sua decisione di lasciare la Francia in un momento così critico, insistendo sul fatto che il presidente sarebbe stato tenuto pienamente informato sugli sviluppi in Mali. La decisione di Hollande di proseguire il viaggio nel Golfo è chiaro riflesso della sua importanza economica. Oltre ai Rafale, sono in ballo una serie di contratti petroliferi. Più di 500 società francesi sono basate negli Emirati Arabi Uniti, che aveva ricevuto quasi quattro miliardi di euro di investimenti dalla Francia nel 2012.