CAMERUN. Coprifuoco antiseparatista

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Tutti i movimenti nelle due regioni anglofone del Camerun restano limitati a seguito dei disordini avvenuti il 1 ottobre, quando gli attivisti sono scesi in strada chiedendo l’indipendenza. Stando alla stampa locale oltre una decina di persone sono state uccise dalle forze di sicurezza, riporta VoA.

Il 2 ottobre, a Bamenda, città di mezzo milione di abitanti del Camerun nord-occidentale, è stato schierato l’esercito come in altre città per impedire ai gruppi separatisti anglofoni di tornare in strada. Con le restrizioni imposte dal governo, nessuno può entrare o uscire dalle regioni nordoccidentali e sudoccidentali del paese e all’interno di queste regioni, le persone non possono muoversi in più di tre persone. Il 1 ottobre, decine di migliaia di persone nelle due zone anglofone però hanno sfidato le restrizioni e sono andate alle manifestazioni per l’ indipendenza.

Anche se i gruppi separatisti non hanno dichiarato l’indipendenza, nei cortei è stata issata la bandiera bianca e blu della loro nazione, chiamata Ambazonia, nei luoghi simbolo della città, incroci stradali e alcuni edifici pubblici.

L’esercito ha reagito con la forza: lancio di gas lacrimogeni e cariche. Dopo che un ragazzo adolescente è stato picchiato a morte, la popolazione ha bloccato le strade in modo che i veicoli militari non potessero continuare a entrare nel loro quartiere.

Il governo ha ammesso che alcune persone sono rimaste uccise, ma non ha fornito cifre; l’esercito dice che almeno 40 persone sono state arrestate. In un secondo momento, i soldati hanno continuato a sigillare i quartieri sospetti e ad arrestare più persone.

Nella città nordoccidentale di Kumbo, il governo afferma che tre arrestati hanno tentato di fuggire e che sono stati uccisi dai militari; il governo ha detto che la prigione era stata incendiata dai prigionieri. Amnesty International afferma che le notizie di manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza sono “preoccupanti” e ha esortato il governo ad abolire le restrizioni alla libertà di movimento e di riunione. Nella capitale, Yaounde, e nelle grandi città delle regioni francofone, si tengono raduni per denunciare i gruppi separatisti. I gruppi separatisti affermano che la minoranza anglofona del paese è stata emarginata dai francofoni. Il Presidente Biya ha dichiarato di non essere aperto ad alcun negoziato sulla forma dello Stato e che il Camerun è un paese unico e indivisibile.

Tommaso dal Passo