Niente deforestazione per la soia brasiliana

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BRASILE – Brasilia 11/05/2016. La moratoria sulla coltivazione della soia negli Stati dell’Amazzonia brasiliana, avviata dieci anni fa su iniziativa di Greenpeace e prorogata di anno in anno, è diventata permanente.

La permanenza della moratoria garantisce a produttori e rivenditori di potersil, quindi, approvvigionare di soia che non contribuisce alla deforestazione in Amazzonia, anche in tempi di crisi ambientale e politico-economica.
Greenpeace è stata tra le firmatarie, insieme ad altre realtà della società civile, dell’industria e del governo brasiliano, dell’accordo il quale garantisce che la soia non è frutto della deforestazione, di pratiche schiavistiche e di minacce alle terre indigene. Questo legume è in testa alle commodity agricole brasiliane più esportate, per un fatturato di oltre 31 miliardi di dollari nel 2015. Dalla firma della moratoria, l’area coltivata a soia negli Stati dell’Amazzonia brasiliana è passata da oltre un milione di ettari a 3,6 milioni, con appena lo 0,8 per cento di crescita in aree di recente deforestazione. Deforestazione Zero è parte degli obiettivi fissati dalle Nazioni unite e sottoscritti da numerosi Paesi, tra cui il Brasile: la moratoria sulla soia per Greenpeace, è uno dei migliori esempi di come possa essere un obiettivo raggiungibile.