Transocean tornerà a estrarre in Brasile

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BRASILE – Rio de Janeiro – Un tribunale brasiliano ha ribaltato una sentenza di settembre, secondo cui a Chevron seconda più grande compagnia petrolifera statunitense, era stato impedito di operare in Brasile.

Il divieto è stato emanato per via di una perdita di petrolio avvenuta nel 2011 presso il campo Frade in mare aperto, che si trova 370 km a nord est di Rio de Janeiro nel bacino di Campos. Le stessa area opera anche Transocean che ha dieci impianti di perforazione in Brasile in mare aperto, sette dei quali di proprietà di Petrobras.

Chevron si è detta soddisfatta della sentenza del tribunale. Chevron Brasil, fanno sapere i vertici dell’azienda, ha volontariamente sospeso le attività di produzione nel marzo 2012. Nel mese di agosto, la società ha presentato la sua richiesta di riavviare la produzione di petrolio alla Agenzia Nazionale (ANP) e sta lavorando con le agenzie di regolamentazione per mettere in sicurezza gli impianti. Regolarizzazione degli impianti obbligatoria per poter riprendere appieno le attività in Brasile entro il 14 dicembre. Nel mese di settembre Chevron ha pagato 17,3 milioni dollari all’ANP per le irregolarità legate alla fuoriuscita di petrolio del novembre 2011, ricevendo uno sconto per il pagamento immediato. I funzionari brasiliani stimano che la fuoriuscita di novembre è di circa 3.600 barili di petrolio, di gran lunga inferiore ai cinque milioni di barili sversati da BP Deepwater nel Golfo del Messico nel 2010.