Nuovo manuale per la difesa brasiliana

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BRASILE – Brasilia. 11/02/14. Rivoluzione in seno all’esercito brasiliano. Il Ministero della Difesa sta portando a termine la revisione del manuale che racconta come l’esercito dovrebbe intervenire per garantire l’ordine durante i grandi eventi previsti per il Paese.

Le modifiche serviranno, secondo il ministro della Difesa, Celso Amorim, il fine di evitare l’uso improprio di “alcuni termini ed espressioni” nel testo per evitare “fraintendimenti”. Il Segretario del Ministro della Difesa non esclude l’uso delle forze armate durante la Coppa del Mondo che va a definire l’uso delle Forze Armate di garanzia e Order (GLO). Tra le preoccupazioni, e da qui l’idea della modifica del manuale delle Forze Armate, la possibilità che vi siano manifestazioni popolari, movimenti popolari o le organizzazioni classificate come “forze opposte” da affrontare, durante la kermesse sportiva che potrebbero portare entrare in conflitto con i diritti garantiti dalla Costituzione.

«Il manuale GLO non cambia nulla per quanto riguarda la legislazione, perché il manuale non ha il potere di cambiare qualsiasi legge. È solo una guida per il personale che è chiamato all’azione in situazioni borderline. Infatti, il codice si applica solo le pratiche che sono state seguite in eventi come la Confederations Cup, la visita del Papa Francisco e Rio +20. Tutto, forse non tutti, ma con grande successo», ha riferito il ministro durante la partecipazione ad un seminario promosso dal Servizio di elaborazione dati federale (Serpro) sulla sicurezza delle informazioni.

Amorim ha sottolineato che il governo non ha mai considerato le manifestazioni, come avvenuto durante la Confederations Cup nel 2013, come un problema. «Il presidente [Rousseff] ha ripetutamente detto che le manifestazioni democratiche sono sempre i benvenuti e servono anche a mettere in guardia gli stessi governanti su questioni che non sono pienamente realizzati, ad ogni livello di governo», ha sostenuto. «Così le [manifestazioni] sono le benvenute. Il problema non è consentire una manifestazione o meno ma come si riesce a gestire la questione. Credo che la maggior parte dei brasiliani vogliono partecipare all’evento, ma penso che sia perfettamente possibile trovare un equilibrio tra le due cose».