Operação Ágata 9

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BRASILE – Rio de Janeiro 23/07/2015. Il Brasile ha lanciato una vasta operazione anti-crimine il 22 luglio che coinvolge 4.200 uomini lungo i suoi 4.045 km di confine con la Bolivia e il Paraguay.

Questa è la nona fase di un’operazione di controllo anti-crimine transfrontaliero annuale, chiamata Operação Ágata 9, che lo scorso anno, come misura di sicurezza prima della Coppa del Mondo in Brasile, ha coinvolto tutti i 16.886 km di frontiere terrestri del gigante sudamericano. Quest’anno, le operazioni di monitoraggio e di controllo saranno effettuate in sole 166 comunità negli stati di Paranà, Mato Grosso do Sul, Mato Grosso e Rondonia, che confinano con Bolivia e Paraguay, si legge in un comunicato del ministero della Difesa. L’operazione sarà diretta da Centro Comando Militare occidentale dell’esercito nella città di Campo Grande e si concentrerà sulla città di Foz do Iguaçu, al triplo confine con Argentina e Paraguay, una delle vie principali per il contrabbando in Brasile. «I paesi vicini sono stati informati dell’operazione militare e hanno inviato osservatori nella capitale del Mato Grosso, Campo Grande», si legge nel comunicato. Oltre ai 4.200 militari, della marina e dell’aviazione le truppe sotto il comando dello Stato maggiore della Difesa, l’operazione mobiliterà circa 4.200 procuratori e funzionari di 46 diversi enti pubblici quali dogane, la polizia regionale, l’Amministrazione federale fiscale e altre agenzie. Lo scopo dell’operazione, secondo il ministero della Difesa: «è quello di intensificare la presenza dello stato brasiliano ai confini e contribuire a combattere e ridurre i crimini transnazionali come il contrabbando, il traffico di droga, il traffico di persone, armi e munizioni, (…) l’evasione fiscale, (…) il furto di veicoli e l’estrazione mineraria illegale». Negli anni passati, le autorità hanno sequestrato un totale di circa 104 tonnellate di droga, 22 tonnellate di esplosivo e 229 armi. Questo tipo di monitoraggio fatto dal 2011 fa parte del Piano strategico di confine e vi prendono parte enti militari e civili come la Marina, l’Aeronautica, il Servizio federale fiscale, la Polizia federale, la Polizia federale autostradale, l’Istituto brasiliano dell’Ambiente e delle risorse naturali rinnovabili (Ibama), l’Istituto ambientale del Paraná (Iap), i pubblici ministeri e l’Agenzia brasiliana d’intelligence (Abin). Secondo l’esercito, questa è la prima volta che si utilizzerà il monitoraggio integrato delle frontiere (Sisfron).