Quasi deserta l’asta petrolifera brasiliana

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BRASILE – Brasilia 08/10/2015. Il Brasile ha assegnato solo il 14 per cento dei 266 blocchi messi all’asta il 7 ottobre.

Si trattava di un un’asta per le concessioni di greggio e gas naturale, si è trattata di un asta in cui non hanno preso parte né società vicine a Petrobras né le altre major mondiali. La stragrande maggioranza dei 37 blocchi onshore e offshore assegnati sono state presi da piccole imprese brasiliane, ha detto l’Anp, l’ente regolatore brasiliano ripreso da Efe. Hanno fatto eccezione l’argentina Oil m&s, che si è aggiudicata concessioni di petrolio e gas naturale in due blocchi onshore nella regione di Reconcavo (nello stato orientale di Bahia), e la Panama Petrosynergy, che ha acquisito i diritti per un blocco in quella stessa regione. Un consorzio guidato dalla brasiliana Parnaiba Gas Natural, con una quota del 65 per cento, e, la francese Engie (ex Gdf Suez) al 35 per cento, ha acquisito le licenze per due blocchi nel bacino del fiume Parnaiba. Engie era anche partner di minoranza in un consorzio guidato dalla canadese Alvopetro canadese che ha acquisito quattro blocchi a Reconcavo. L’unica grande azienda che ha fatto un’offerta è stato il gruppo edile brasiliano Queiroz Galvao, che ha vinto due blocchi al largo dello stato nord-orientale di Alagoas, uniche aree offshore assegnate il ​​7 ottobre. Come Petrobras, Exxon, Royal Dutch Shell, Bp, Total e Cnooc, non hanno presentato alcuna offerta; in questo modo l’Anp è riuscita a ottenere solo 121,1 milioni di reais dai 37 blocchi venduti su una offerta che era di 978 milioni di reais. Su dieci diversi bacini petroliferi, solo quattro hanno attirato interesse: Reconcavo, Parnaiba, Potiguar e Alagoas.