BLOCKCHAIN. È necessaria una Convenzione di Ginevra 

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La Svizzera deve creare una “Convenzione di Ginevra” per stabilire un “gold standard” globale per la sicurezza informatica e la blockchain libero da interessi nazionali. Ad affermarlo dalle colonne di Asia Times è il presidente e amministratore delegato della società svizzera di sicurezza digitale Kudelski Group, André Kudelski.

André Kudelski, proprietario del gruppo Kudelski di Losanna, è anche l’attuale presidente dell’Agenzia nazionale per l’innovazione Innosuisse, l’Agenzia nazionale per l’innovazione.

Secondo Kudelski uno standard globale neutrale e di fiducia contrasterebbe la pesante guerra cibernetica tra Stati Uniti, Cina e Russia. La cyberguerra di Stato, secondo Kudelski, ha minato notevolmente la sicurezza e l’integrità delle banche globali, delle compagnie di assicurazione e delle infrastrutture critiche di sicurezza informatica delle compagnie energetiche e le ha rese vulnerabili agli attacchi dannosi di terroristi e hacker criminali. 

Kudelski ha detto che, secondo le stime, ogni anno gli hacker rubano più di 1 trilione di dollari, mentre gli attacchi di ransomware stanno crescendo sia in termini di frequenza che di portata. Ha ricordato come la città di Baltimora è stata vittima, a maggio, di un attacco di ransomware, in cui un gruppo criminale ha chiesto 70.000 dollari in Bitcoin per “rilasciare” l’infrastruttura critica informatica della città.

Gli hacker avrebbero utilizzato un programma di cyberwarfare originariamente sviluppato dalla US National Security Agency per attacchi contro il programma di armi nucleari dell’Iran.

La Svizzera, in quanto Paese neutrale con un interesse economico diretto a contrastare la cyberguerra sponsorizzata dallo Stato, è, secondo Kudelski, il Paese ideale per collegare un accordo internazionale tra i singoli Stati e il settore privato.

Kudelski afferma che una Convenzione di Ginevra sulla sicurezza informatica avrebbe fornito norme internazionali alla nascente rivoluzione blockchain e questo fatte avrebbe poi iniziato a far sostituire le piattaforme informatiche intrinsecamente insicure utilizzate dai servizi finanziari e dagli operatori delle centrali nucleari.

Tommaso dal Passo