BITCOIN. Tokyo proporrà regole comuni al G20

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Il Giappone, durante il prossimo vertice del G20, parlerà della necessità di misure congiunte per regolamentare le criptovalute, al fine di prevenire il riciclaggio di denaro o altre frodi ad esse collegate.

Il paese asiatico, secondo quanto riporta Efe, solleverà la questione per la discussione durante il vertice del G20, che riunirà i ministri dell’Economia e delle Finanze e i presidenti delle Banche centrali delle 20 economie più industrializzate del mondo e che si terrà a Buenos Aires, Argentina, dal 19 al 20 marzo.

Il Giappone ritiene che un’azione cooperativa a livello internazionale sia necessaria per regolare le valute virtuali che circolano al di là dei confini nazionali e non ricadono sotto alcuna banca o organismo centralizzato, hanno fatto sapere fonti del ministero delle Finanze nipponico. Tuttavia, Tokyo è a favore di normative flessibili, che non ostacolino lo sviluppo di un settore che ha molte potenzialità economiche e tecnologiche.

L’obiettivo delle norme sarebbe quello di prevenire l’uso di valute cripto in attività illegali quali il riciclaggio di denaro o il finanziamento del terrorismo, nonché di aumentare la protezione dei consumatori. Il Giappone è stato uno dei primi paesi al mondo a legalizzare le criptovalute e a stabilire i requisiti per il funzionamento del mercato di queste valute sulla base della tecnologia blockchain e la crittografia dei dati.

Queste norme, tuttavia, non hanno potuto impedire il recente hacking di Coincheck, uno dei maggiori operatori giapponesi del settore, in cui sono state rubate monete virtuali del valore di circa 58 miliardi di yen che hanno colpito 260.000 investitori. Altri paesi membri del G20, come la Cina e la Corea del Sud, hanno politiche molto più severe contro le valute cripto: la Cina ha vietato tutte le transazioni in criptovalute, e Seul le offerte iniziali di monete.

La Commissione europea ha espresso la volontà di regolamentare il settore, mentre Francia e Germania hanno dichiarato di voler affrontare la questione anche durante le discussioni del G20.

Graziella Giangiulio