BITCOIN. I cartelli della droga preferiscono le Crypto

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Le forze dell’ordine americane sono preoccupate che i grandi cartelli della droga e le organizzazioni criminali transnazionali stiano facendo un crescente uso di criptovalute per condurre le loro operazioni di riciclaggio di denaro sporco. La questione ha attirato molta attenzione in una seduta del congresso statunitense sui cartelli messicani della droga e sulla sicurezza delle frontiere il 12 dicembre scorso, con dirigenti governativi che hanno parlato della crescente minaccia rappresentata dai cartelli criminali e delle difficoltà nel rintracciare i flussi di denaro sporco.

Per la Drug Enforcement Administration, si sta notando una maggiore partecipazione di riciclatori di denaro asiatici, riporta Asia Times, e lo spostamento verso i riciclatori di denaro asiatici sarebbe legato al grande afflusso di prodotti chimici leciti e illeciti provenienti dalla Cina. L’uso di un intermediario finanziario asiatico semplifica il processo di riciclaggio di denaro sporco e snellisce l’acquisto di precursori chimici e accessori utilizzati nella produzione di farmaci per la vendita ambulante.

Le operazioni basate sulla crittografia rappresentano solo una piccola percentuale dei 2 trilioni di dollari stimati nel giro d’affari globale del riciclaggio di denaro sporco, compreso il traffico di droga, che genera circa 60 miliardi di dollari di vendite annuali di droga solo negli Stati Uniti. Tuttavia, le transazioni cripto sono in aumento.

La Homeland Security ha affrontato in modo specifico il ruolo delle organizzazioni criminali transnazionali cinesi che spesso lavorano su base contrattuale e sono responsabili dell’aumento significativo del riciclaggio di denaro sporco attraverso l’uso di criptomonete.

La Dea ha riportato nel suo rapporto 2017 National Drug Threat Assessment, pubblicato poche settimane prima dell’udienza del Congresso, che c’era un’emergente vulnerabilità al riciclaggio di denaro sporco su «bitcoin e altre valute virtuali che consentono di trasferire facilmente i proventi illeciti a livello internazionale (…)  Dal 2010, c’è stata una costante diminuzione dell’importo lordo dei sequestri di denaro contante all’ingrosso in tutti gli Stati Uniti. La diminuzione dei sequestri potrebbe essere indicativa dell’uso di altri metodi più discreti di trasferimento di denaro illecito, anche se altri fattori come i cambiamenti nel tempo delle operazioni di interdizione e i bilanci delle forze dell’ordine potrebbero svolgere un ruolo importante».

La Dea ha dichiarato che il riciclaggio si affida sempre più alla crittografia per la sua natura anonima e la sua facilità d’uso: «Il bitcoin è la forma di pagamento più comune per le vendite di droga sui mercati darknet e sta emergendo come metodo auspicabile per trasferire i proventi illeciti delle droghe a livello internazionale. Il bitcoin è la valuta virtuale più utilizzata per la sua longevità e per la sua crescente accettazione presso aziende e istituzioni legittime in tutto il mondo», afferma l’agenzia Usa la quale aggiunge anche che l’occultamento delle identità  sia dei mittenti che dei destinatari delle critpomonete facilita l’interesse della galassia criminale a questo tipo di transazioni.

Antonio Albanese