BIELORUSSIA. Petrolio USA per Minsk

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Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo si è recato in Bielorussia il 1 febbraio, cercando di “normalizzare” i legami in un momento in cui le relazioni tra Minsk e la sua tradizionale alleata Russia sono tesi. È lacrima visita di un Segretario di Stato in 26 anni. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea sono stati spesso critici nei confronti del governo autoritario e della situazione dei diritti umani in Bielorussia, dove il presidente Alexander Lukashenko è in carica dal 1994.

Ma le potenze occidentali hanno revocato la maggior parte delle sanzioni contro la Bielorussia da quando Lukashenko ha rilasciato i prigionieri politici e ha mostrato maggiore tolleranza per l’opposizione politica, riporta Reuters. I legami sono migliorati anche dopo l’annessione della penisola ucraina di Crimea da parte della Russia nel 2014, che la Bielorussia si è rifiutata di riconoscere. La Bielorussia e gli Stati Uniti hanno in programma di riportare gli ambasciatori nei rispettivi Paesi dopo una pausa di 10 anni.

Pompeo ha detto, in un incontro con Lukashenko, che Washington ha sostenuto l’indipendenza della Bielorussia pur essendo consapevole dei legami di lunga data di Minsk con la Russia: «C’è una lunga storia con la Russia. Non si tratta di scegliere tra noi due. Vogliamo essere qui», ha detto. Washington nominerà presto un nuovo ambasciatore a Minsk, ha aggiunto Pompeo, dicendo che gli Stati Uniti continueranno a spingere per le riforme dei diritti umani, promuovendo al contempo legami economici più stretti.

La Russia vede la Bielorussia come una zona cuscinetto tra essa e l’Occidente, e ha contribuito a sostenere Lukashenko con prestiti e sussidi energetici. Ma l’anno scorso ha iniziato a ridimensionare questo aiuto. Le relazioni si sono incrinate dopo che le due parti non sono riuscite a trovare un accordo su un contratto di fornitura di petrolio per quest’anno. La disputa ha alimentato una disputa più ampia tra Mosca e Minsk, in cui Lukashenko ha accusato il Cremlino di aver cercato di costringere la Bielorussia ad un’unione con la Russia.

Ma Washington, in un’altra spinta ai suoi legami con la Bielorussia, venerdì scorso l’ha tolta da una lista di Paesi sotto divieto di viaggio dopo averne segnalato in precedenza la possibile inclusione.

Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha detto sabato che gli Stati Uniti sono disposti e in grado di fornire alla Bielorussia il 100% del suo petrolio e del gas. «Gli Stati Uniti vogliono aiutare la Bielorussia a costruire il proprio paese sovrano (…) I nostri produttori di energia sono pronti a fornire il 100% del petrolio necessario a prezzi competitivi. Siamo il più grande produttore di energia del mondo e tutto quello che dovete fare è chiamarci», ha detto Pompeo nella conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri Vladimir Makei.

La Bielorussia teme che la Russia stia cercando di assorbirla e il mese scorso ha iniziato ad acquistare gas dalla Norvegia dopo l’interruzione delle forniture russe. La settimana scorsa Lukashenko ha accusato la Russia, il principale fornitore di petrolio e gas a basso costo del Paese, di aver interrotto le forniture «per annettersi la Bielorussia», riporta The Tribune.

Makei ha detto che la Bielorussia ha riconosciuto la necessità di apportare cambiamenti: «La Bielorussia non è probabilmente un paese ideale a questo proposito, e comprendiamo che dobbiamo attuare alcune riforme in molti settori, compreso quello dei diritti umani – e lo stiamo facendo», ha detto.

Anna Lotti