BELGIO. Bruxelles combatterà ISIS con l’OSINT

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Il Belgio spenderà 6,8 milioni di euro per un software in grado di identificare i terroristi che navigano nelle pagine web cha hanno contenuti estremisti. Stando a quanto riporta il quotidiano belga De Standaard, l’acquisto è stato annunciato dal ministro degli Interni belga il 26 giugno, sul suo account ufficiale Twitter; Jan Jambon ha precisato che la tecnologia dovrà essere utilizzata dalla polizia federale e statale e dal ministero della Difesa per scoprire e tracciare i terroristi on line.

Nel 2016, la polizia federale ha creato un’unità di ricerca per il monitoraggio on line, Internet Referral Unit (Iru), teso a individuare la propaganda estremista, individuare i responsabili e perseguirli. De Standaard riporta che l’unità, ha attualmente 20 agenti, 30 a breve, ma  è troppo piccola per affrontare il problema da sola. Per questo motivo il consiglio dei ministri ha deciso quest’anno di acquistare il supersoftware che rileva automaticamente le pagine web legate all’estremismo radicale. Il governo belga ha approvato il bilancio per il software all’inizio del 2017, mesi dopo l’attacco terroristico alla stazione di Maalbeck della metropolitana di Bruxelles e all’aeroporto di Zavrentem che ha fatto 32 morti il 22 marzo 2016.

Dopo l’estate il governo sceglierà quale azienda ha il miglior sistema perché l’intenzione è che entro la fine di quest’anno o al massimo all’inizio del prossimo anno, sia la polizia, che la sicurezza dello Stato che l’intelligence militare belga siano in grado di lavorarci.

II costo del software è pari a 6,8 milioni.  Gli investigatori utilizzeranno quindi  tecniche di Open Source Intelligence, Osint, nelle loro ricerche per scandagliare la rete alla ricerca di materiale jihadista come messaggi di odio verso il mondo, manuali, indottrinamento e arruolamento per ricercare sempre nuove leve per la lotta contro l’Occidente. Dopo in incremento esponenziale degli eventi terroristici avvenuto nel suo territorio, il Belgio intende così dare vita ad un’attività d’intelligence preventiva.

Lucia Giannini