Nuovi scontri nella Repubblica Centrafricana

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REPUBBLICA CENTRAFRICANA  – Bangui 10/09/2013. Secondo fonti militari di Bangui, almeno dieci persone sono rimaste uccise negli scontri del 9 settembre, tra le truppe governative e quelle rimaste fedeli all’ex presidente Francois Bozize.

l combattimenti sono scoppiati dopo le 11 dell’8 settembre  nella città di Bossangoa  «dove si sono  uditi colpi di armi da fuoco pesanti e leggere (…) tra elementi di Seleka e uomini fedeli alla ex presidente», riporta una dichiarazione governativa. Bossangoa, città nel nel nord-ovest del paese, è la città principale del distretto di Ouham in cui nacque il generale Bozize, che ha “ceduto il posto” al capo della coalizione ribelle di Seleka Michel Djotodia la carica di capo di stato. Nel comunicato militare si legge che durante gli scontri, «una decina di persone hanno perso la vita, tra cui due lavoratori locali della ong umanitaria Agito (…) I residenti sono fuggiti per rifugiarsi nella residenza arcivescovile e nella boscaglia (…) Il mercato cittadino è rimasto chiuso, così come i negozi. Taxi e moto non circolano». All’inizio di settembre 2013, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati ha riferito che migliaia di persone sono state sfollate e almeno otto villaggi erano stati rasi al suolo durante recenti violenze nel nord del paese. Da quando Seleka ha preso il potere, la situazione della sicurezza è rimasta caotica nelle zone più povere di un paese senza sbocco al mare e il regime del presidente Djotodia affronta una sfida importante per il ripristino ed il disarmo degli ex combattenti, nonostante la presenza di una forza militare regionale di peacekeeping nella capitale Bangui. La Repubblica Centrafricana è stata instabile fin dall’indipendenza dalla Francia nel 1960, colpi di stato, ribellioni, ammutinamenti dell’esercito e scioperi prolungati ne hanno caratterizzato la vita civile impedendo lo sfruttamento di risorse come uranio, oro, diamanti e petrolio.