BANGLADESH. Addio tè. Il futuro è nel caffè

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La coltivazione del caffè sta guadagnando popolarità tra i coltivatori del tè in Bangladesh. I coltivatori di Moulvibazar hanno visto una nuova prospettiva commerciale nel mercato del caffè e hanno iniziato a puntare sulla coltivazione di questa bevanda “esotica” e diffusa nel mondo.

In uno di questi “giardini del tè”, si è già iniziato a coltivare il caffè su un terreno di 44 acri. Come riporta The Daily Star, è stata piantata una varietà araba di 10.000 alberi di caffè sul terreno lungo la strada, intorno agli edifici amministrativi e in altre sezioni non utilizzate per la coltivazione del tè.

Poiché esiste un divieto governativo di coltivare la gomma nei giardini del tè, il caffè potrebbe essere una buona alternativa alla coltivazione della gomma.

«Non possiamo contare solo sulla coltivazione del tè», ha detto uno dei coltivatori «perché il prezzo del tè è sceso rapidamente a causa di diverse crisi, tra cui da ultima quella del coronavirus. Quindi, il caffè potrebbe essere un’opzione economicamente valida », ha poi aggiunto.

Per gli agricoltori l’unico handicap è l’assenza di una fabbrica di lavorazione del caffè in Bangladesh. Ma, secondo loro, il mercato del caffè ha un futuro brillante.

C’è un’enorme richiesta di caffè crudo sia in Bangladesh per cui la tendenza è che il tè sia preso soprattutto da persone di classe inferiore, mentre il caffè è dalle élite.

La domanda di caffè è in aumento sul mercato e tra i giovani; nel distretto di Moulvibazar, nord est del Bangladesh al confine con l’India, secondo le autorità locali il caffè ha un grande potenziale economico all’interno del distretto che ospita tre delle più grandi coltivazioni di tè al mondo.

Lo stesso ministro dell’Agricoltura bengalese, Mohammad Abdur Razzaque, ha fatto da “testimonial” per diffondere la coltivazione del caffè nel distretto, esaltando le possibilità economiche e il conseguente sviluppo industriale.

Maddalena Ingroia