BALCANI. Crescono i sussidi per il settore del carbone

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I Balcani occidentali e l’Ucraina hanno sovvenzionato il settore del carbone con oltre 900 milioni di euro nel 2018-2019. Sei dei firmatari della Comunità dell’energia hanno fornito più di 900 milioni di euro di sovvenzioni al carbone per il 2018 e il 2019, praticamente invariate rispetto ai tre anni precedenti, ha rilevato la Comunità dell’energia in uno studio pubblicato il 3 dicembre.

I paesi osservati sono la Bosnia-Erzegovina, il Kosovo, il Montenegro, la Macedonia settentrionale, la Serbia e l’Ucraina. Nel periodo 2015-2019 i sei Paesi hanno fornito più di 2 miliardi di euro in sussidi per il carbone. «L’entità dei sussidi sprecati sulla fonte di energia più inquinante è allarmante. Mentre l’Unione Europea si sta muovendo con fermezza verso un sistema energetico a zero emissioni di carbonio, il rapporto mostra che le parti contraenti continuano ad essere bloccate nel passato», ha detto Janez Kopac, direttore del segretariato della Comunità dell’energia, in un comunicato, ripresa da Bne Intellinews.

Un sostegno significativo è stato fornito sotto forma di garanzie statali sui prestiti, con i prestiti garantiti dallo Stato che hanno raggiunto i 2 miliardi di euro nel solo 2019.

Lo studio ha anche rilevato che spesso sono stati forniti sussidi a centrali termiche e miniere di carbone non redditizie e inefficienti: «I sussidi distorcono in modo significativo i mercati dell’energia, inviando segnali sbagliati ai potenziali investitori e consumatori, e hanno un impatto negativo sul processo decisionale relativo allo sviluppo futuro del settore dell’energia elettrica. L’uso continuato ed elevato di questi sussidi è un ostacolo diretto alla transizione energetica e al raggiungimento degli obiettivi di neutralità del carbonio», ha osservato lo studio.

In termini assoluti, i sussidi sono stati i più alti in Ucraina, Serbia e Bosnia. L’Ucraina ha fornito 751,52 milioni di euro di sussidi per il 2018 e il 2019, seguita dalla Serbia con 88,76 milioni di euro, dalla Bosnia con 42,91 milioni di euro, dal Kosovo, 12,7 milioni di euro, dalla Macedonia settentrionale, 3,83 milioni di euro, e dal Montenegro, 1,14 milioni di euro.

«Per questo motivo i livelli di sovvenzione in termini assoluti sono i più alti in Ucraina e Serbia, i sussidi per unità di produzione di energia elettrica a carbone sono i più alti in Ucraina e in Bosnia-Erzegovina, seguiti da vicino da Serbia e Kosovo», ha osservato lo studio. In Ucraina, i sussidi per unità si sono attestati a 8,99 euro per 1 MWh, in Bosnia a 2,1 euro per 1 MWh, mentre in Serbia hanno raggiunto 1,92 euro per 1 MWh.

Anna Lotti